20 dicembre (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono in modesto calo, dopo che la Banca del Giappone ha deciso di mantenere inalterata la propria politica monetaria pur dando segnali di ottimismo sul recupero dell'economia, grazie anche alla debolezza dello yen e al rimbalzo sui mercati di Oltreoceano.
Sui mercati pesa comunque l'effetto negativo degli attentati ad Ankara e a Berlino, bilanciato dalla chiusura positiva di Wall Street, sia pure sotto i massimi della stagione.
Il dollaro ha intanto trovato nuova forza dopo le dichiarazioni della presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, sull'andamento del mercato del lavoro e la conferma formale dell'elezione alla Casa Bianca di Donald Trump, che ieri ha ricevuto oltre 270 voti del collegio elettorale. Trump ha promesso di aumentare lo stimolo fiscale.
L'indice MSCI, che non comprende Tokyo, alle 8,20 circa segna -0,12%. Il benchmark giapponese Nikkei ha chiuso invece a +0,53%.
"Non c'è stata particolare sorpresa dalla riunione di politica monetaria (di Banca del Giappone), ma gli investitori sono contenti che i fondamentali dell'economia stiano finalmente crescendo dopo che la banca centrale ha espresso una visione positiva dell'economia", dice Akuya Takahashi, strategist di Daiwa Securities.
** SHANGHAI ha chiuso in calo dello 0,5%, dopo che il governo di Pechino ha ulteriormente rinforzato i controlli sulle attività bancarie "ombra" e a causa anche dei persistenti timori sulla liquidità.
** HONG KONG perde lo 0,4% circa, dopo aver toccato già ieri i minimi da quattro mesi e mezzo. Prada in controtendemza, guadagna lo 0,95%.
** SYDNEY chiude invece vicino ai massimi da 16 mesi, grazie al comparto bancario e a quello dei consumi.
** TAIWAN piatta sul finale, prima dei dati sugli ordinativi industriali, a causa delle incertezze a livello internazionale.
** SEUL è leggermente positiva, mentre la moneta locale, il won, toccca i minimi da 9 mesi.
** MUMBAI depressa per la quinta seduta consecutiva, trascinata al ribasso dai titoli finanziari.