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3 motivi per cui incombe un giugno cupo per il mercato azionario statunitense

Pubblicato 31.05.2023, 18:19
Aggiornato 02.09.2020, 08:05
  • Giugno sarà un altro mese volatile a Wall Street, con una tripletta di eventi importanti.
  • I riflettori saranno puntati sul report sull’occupazione USA, sul dato sull’inflazione e sull’attesissimo vertice di politica monetaria della Fed.
  • E quindi gli investitori dovrebbero prepararsi ad oscillazioni violente e mosse brusche nelle prossime settimane.
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Wall Street si prepara a chiudere maggio in modo barcollante, mentre gli investitori continuano a valutare le prospettive per i tassi di interesse e l’inflazione, in attesa di una risoluzione politica al problema del tetto del debito statunitense.

Il Nasdaq Composite dovrebbe chiudere maggio con circa +6,5%, con gli investitori che si riversano sui nomi legati all’IA, come Nvidia (NASDAQ:NVDA).

L’indice di riferimento S&P 500 segna +0,9% questo mese.

Invece, il Dow Jones Industrials Average sarà quello che resterà indietro a maggio, con -3,1% alla chiusura di ieri.

Mentre questo mese volatile giunge al termine, gli investitori dovrebbero prepararsi per nuovi trambusti a giugno, solitamente uno dei mesi peggiori dell’anno per l’azionario.

Dal 1990, l’S&P 500 è sceso ad una media di circa lo 0,4% a giugno, e quest’anno probabilmente non farà eccezione.

Ci sono tre date chiave da seguire girando la pagina del calendario:

1. Il report sull’occupazione USA: venerdì 2 giugno

Il Dipartimento per il Lavoro USA pubblicherà il report sull’occupazione di maggio alle 14:30 CEST di venerdì 2 giugno, e probabilmente sarà determinante per la prossima decisione di politica monetaria della Federal Reserve.

I dati dovrebbero mostrare che l’economia statunitense ha aggiunto 180.000 posti di lavoro, secondo Investing.com, in rallentamento dai 253.000 creati ad aprile.

Il tasso di disoccupazione dovrebbe salire al 3,5%, poco sopra il 3,4% del mese prima, un minimo di 53 anni che non si vedeva dal 1969.

Economic Calendar

Previsione:

  • Credo che il report sull’occupazione di maggio evidenzierà l’incredibile resilienza del mercato del lavoro, supportando l’idea che saranno necessari altri aumenti dei tassi per raffreddarlo.
  • I funzionari della Fed hanno segnalato in passato che il tasso di disoccupazione dev’essere almeno al 4,0% per rallentare l’inflazione, mentre alcuni economisti dicono che debba essere persino superiore.
  • Per fare un paragone, il tasso di disoccupazione era al 3,6% esattamente un anno fa, a maggio 2022, il che suggerisce che la Fed ha ancora spazio di manovra per alzare i tassi, nonostante i trader scommettano su una pausa.

2. Dato sull’inflazione USA: martedì 13 giugno

L’indice sui prezzi al consumo di maggio sarà pubblicato martedì 13 giugno alle 14:30 CEST, e dovrebbe rivelare che né l’inflazione e né l’inflazione core stanno scendendo abbastanza rapidamente perché la Fed possa sospendere la sua battaglia.

Sebbene non ci siano ancora previsioni ufficiali, le aspettative per l’indice IPC annuale vanno da un +4,6% a un +4,8%, rispetto al tasso annuo del 4,9% di aprile.

Il tasso annuo di inflazione ha raggiunto il picco di 40 anni del 9,1% l’estate scorsa e da allora sta scendendo, tuttavia i prezzi stanno comunque salendo ad un tasso che risulta oltre il doppio rispetto al range obiettivo della Fed del 2%. US CPI Chart

Intanto, le stime per il dato core annuo, che esclude i prezzi di alimentari ed energetici, si aggirano intorno al 5,4%-5,6%, rispetto al 5,5% di aprile.

Questo dato è seguito attentamente dalla Fed, che lo considera una valutazione più accurata della direzione futura dell’inflazione.

Previsione:

  • Nel complesso, sebbene il trend sia al ribasso, i dati probabilmente riveleranno che l’inflazione continua a salire ben più velocemente del tasso del 2% fissato dalla Federal Reserve.
  • Credo che ci sia ancora molta strada da fare prima che i policymaker dichiarino missione compiuta sul fronte dell’inflazione.
  • Una lettura sorprendentemente forte, con un dato IPC pari o superiore al 5,0%, spegnerà le speranze di una pausa a giugno, mantenendo le pressioni sulla Fed perché continui a combattere l’inflazione.

3. Decisione sui tassi della Fed: mercoledì 14 giugno

La Federal Reserve annuncerà la sua decisione di politica monetaria a conclusione della riunione del FOMC mercoledì 14 giugno alle 20:00 CEST.

Attualmente, i mercati finanziari si aspettano una probabilità di circa il 60% per un aumento di 25 punti base e di quasi il 40% che non ci sia nessun intervento, secondo lo strumento di controllo dei tassi della Fed di Investing.com. Fed Rate Monitor Tool

Ma questo, ovviamente, potrebbe cambiare man mano che ci avvicineremo al giorno della decisione, a seconda dei dati in arrivo e degli sforzi per far approvare l’accordo sul tetto del debito dal Congresso.

Se la banca centrale statunitense dovesse, di fatto, procedere con un altro aumento da un quarto di punto (l’11esimo negli ultimi 13 mesi), il range obiettivo dei fondi Fed arriverebbe al 5,25-5,50%.

Il Presidente della Fed Powell terrà una seguitissima conferenza stampa poco dopo la dichiarazione della Fed, e gli investitori cercheranno di capire come considera i trend di inflazione e l’economia e come questo influenzerà il ritmo dell’inasprimento monetario.

Previsione:

  • Con l’inflazione ostinatamente elevata e l’economia che regge meglio del previsto, penso che la Fed deciderà di alzare i tassi di 25bps a giugno. Inoltre, credo che Powell adotterà un tono stranamente interventista ed avvertirà che la Fed ha ancora del lavoro da fare per far scendere l’inflazione.
  • Sebbene sia d’accordo con l’idea che l’attuale ciclo di inasprimento sia quasi finito, ammetto che il tasso dovrà salire almeno di un altro mezzo punto percentuale, tra il 5,75% e il 6,00%, prima che la Fed prenda in considerazione una pausa o una svolta nella sua battaglia per ripristinare la stabilità dei prezzi.
  • La banca centrale USA rischia di commettere un grosso errore se dovesse iniziare ad allentare la politica troppo presto: le pressioni inflazionistiche comincerebbero a riaccelerare nonostante i timori per un’imminente flessione dell’economia.
  • Comunque, la Fed ha più spazio di manovra per alzare i tassi di interesse piuttosto che per tagliarli, ammesso che segua i dati.

Cosa fare

Non è un segreto che stiamo entrando in uno dei mesi storicamente più deboli dell’anno. Quindi, una certa debolezza a giugno non sarebbe una sorpresa secondo me.

Sul breve periodo, mi aspetto che l’azionario USA corregga al ribasso, con la Fed che potrebbe continuare ad alzare i costi di prestito in estate e a tenerli più alti, più a lungo.

I trader che preferiscono le posizioni long potrebbero scegliere di prendersi una pausa a giugno o uscire dalle posizioni più rapidamente del solito, spostandosi nelle retrovie se il mercato dovesse iniziare a girare.

Oppure, gli investitori a lungo termine potrebbero decidere di comprare sul calo gli asset di rischio per approfittare dei prezzi più bassi, in quanto la storia suggerisce che il mercato potrebbe riprendersi a luglio.

Nel complesso, è importante restare pazienti e attenti alle opportunità. Aggiungere esposizione gradualmente, non comprare titoli estesi e non concentrarsi troppo su una particolare compagnia o settore sono sempre elementi importanti.

Considerati questi aspetti, ho usato lo stock screener di InvestingPro per creare una watchlist di titoli di alta qualità che mostrano una solida forza relativa nel contesto attuale.

Non sorprende che alcuni dei nomi della lista siano, tra gli altri, Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Meta Platforms, Tesla (NASDAQ:TSLA), Visa (NYSE:V), United Health (NYSE:UNH), Exxon Mobil (NYSE:XOM), Broadcom (NASDAQ:AVGO) e Chevron (NYSE:CVX).

InvestingPro Watchlist

Fonte: InvestingPro

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Nota: Al momento della scrittura, sono short su S&P 500 e Nasdaq 100 tramite il ProShares Short S&P 500 ETF (SH) ed il ProShares Short QQQ ETF (PSQ). Ribilancio regolarmente il mio portafoglio di singoli titoli ed ETF in base alla valutazione del rischio attuale sia del contesto macroeconomico che dei dati finanziari delle compagnie. Le opinioni presentate in questo articolo sono unicamente l’idea dell’autore e non devono essere considerate un consiglio di investimento.

Ultimi commenti

Ok come sempre al contrario.Grazie per dare certezze.Avevo qualche dubbio.Me l hai risolto
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