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3 titoli tech software su cui i compratori stanno puntando, destinati a salire

Pubblicato 19.06.2018, 13:30
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

L’indice NASDAQ Composite finora ha raggiunto cinque massimi storici di chiusura dall’inizio di giugno, grazie ai grandi titoli azionari cosiddetti FANG, cioè Facebook (NASDAQ:FB), Amazon (NASDAQ:AMZN), Netflix (NASDAQ:NFLX) e la compagnia madre di Google Alphabet (NASDAQ:GOOGL), che hanno trainato i rialzi.

COMPQ Daily

Oltre ai seguitissimi FANG, c’è un altro segmento del settore tech che sta registrando una traiettoria in salita negli ultimi mesi: l’indice Software & Services Group, al momento scambiato al massimo storico.

È schizzato di circa il 23% sull’anno in corso, contribuendo al rialzo del NASDAQ.

S&P Software & Services Daily Chart

Secondo un recente report di Fidelity Investments, i titoli software sono stati tra i principali beneficiari degli sgravi fiscali del governo Trump, approvati alla fine dello scorso anno. E il motivo è che le aziende useranno il denaro extra nelle loro casse per comprare o aggiornare software. “I software di solito traggono beneficio dall’ultima fase della forza economica e secondo me il settore è un potenziale beneficiario della riforma fiscale”, spiega Charlie Chai, manager del Fidelity Select Technology Portfolio, in una nota.

Alla fine del 2017, il Presidente Donald Trump ha reso legge i tagli alle tasse, riducendo le tasse delle aziende dal 35% al 21%. Questo ha spinto molti operatori dei mercati a supporre che le compagnie investiranno su potenziamento del capitale e sulla tecnologia.

Il che dovrebbe a sua volta risultare nel fatto che le compagnie software riceveranno una quantità superiore della cifra che le compagnie spendono per la tecnologia.

Oltre agli sgravi fiscali, Chai afferma che i solidi bilanci di alcune delle compagnie tech di tutto il mondo possano incoraggiare fusioni ed acquisizioni di aziende software, comportando un aumento delle loro quotazioni.

Anche se al settore vengono perlopiù associati nomi prestigiosi come Microsoft (NASDAQ:MSFT) (+17% quest’anno), Adobe (NASDAQ:ADBE) (+43%) e Salesforce (NYSE:CRM) (+35%), alcune compagnie più piccole e meno note le hanno superate ampiamente come performance quest’anno.

Dei 164 titoli azionari nel gruppo, 25 sono schizzati di almeno il 50% sull’anno in corso e tre sono più che raddoppiati. Di seguito analizzeremo tre titoli azionari destinati ad un’ottima performance nei prossimi mesi. Il gruppo comprende un fornitore di software cloud, una compagnia di software aziendali ed un’azienda di software applicativo.

1. Twilio: +156% sull’anno in corso

In testa troviamo le azioni di Twilio (NYSE:TWLO) con una straordinaria impennata del 156% dal 1° gennaio. Il grosso dei guadagni è stato registrato a maggio, quando lo specialista delle piattaforme di comunicazione in cloud ha annunciato risultati trimestrali straordinari.

Twilio Daily

Gli utili del primo trimestre sono rimbalzati del 48% su base annua a 129 milioni di dollari, che si sono tradotti in una perdita netta rivista di 0,04 dollari ad azione. Gli analisti, in media, si aspettavano perdite maggiori, pari a 0,07 dollari ad azione ed utili di 116 milioni di dollari.

Anche gli account attivi dei clienti di Twilio continuano a registrare un forte tasso di crescita, schizzando del 33% su base annua a 53.985 alla fine del trimestre.

Twilio Active Customer Accounts 2016-2018

“Siamo onorati del fatto che sempre più compagnie in tutto il mondo stiano riponendo la propria fiducia in Twilio”, ha dichiarato il fondatore nonché Amministratore Delegato della compagnia Jeff Lawson nell’ultima dichiarazione sugli utili.

Twilio è stata rialzista anche sulle prospettive sull’intero anno fiscale, riferendo agli investitori di prevedere utili annui in un range compreso tra 538 milioni di dollari e 544 milioni di dollari, con perdite riviste ad azione tra gli 0,07 dollari e gli 0,10 dollari. Anche in questo caso, entrambi i range sono migliori delle previsioni di perdite di 0,12 dollari ad azione ed utili di 512 milioni di dollari nel 2018.

Dal più recente minimo di inizio febbraio, il titolo è più che raddoppiato in meno di cinque mesi. Al momento è scambiato a 61,61 dollari, relativamente alla chiusura di ieri sera. Quindi non dovrebbe sorprendere vederlo di nuovo vicino al massimo storico segnato subito dopo la sua IPO di fine 2015 di 70,96 dollari.

Il prossimo report sugli utili di Twilio è in agenda il 6 agosto.

2. Coupa Software:+103% sull’anno in corso

Il titolo di Coupa Software (NASDAQ:COUP), il fornitore di software aziendali, registra un’impennata di ben il 103% finora quest’anno. Gli investitori che vi hanno puntato fin dall’inizio dovrebbero essere incredibilmente soddisfatti: dall’offerta pubblica iniziale (IPO) della compagnia di fine 2016, il titolo di Coupa è più che triplicato rispetto al prezzo originale di 18 dollari. Infatti, il titolo ieri ha chiuso a 63,10 dollari.

Coupa Daily

Il titolo della compagnia ha registrato una serie di nuovi massimi storici sulla scia degli ultimi risultati pubblicati il 4 giugno, che hanno rivelato crescite degli utili e dei profitti migliori del previsto.

La compagnia di software aziendali ha riportato perdite per azione del primo trimestre pari a 0,01 dollari ed utili di 56,4 milioni di dollari, con un rimbalzo del 37% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli utili da abbonamenti hanno stupito con un aumento di ben il 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a 50 milioni di dollari. “Abbiamo avuto risultati finanziari del primo trimestre ottimi, compresa la crescita del 40% dei profitti da abbonamento su base annua, utili operativi non-GAAP positivi e flussi di cassa disponibili positivi”, afferma Rob Bernshteyn, Amministratore Delegato di Coupa.

Per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2019, Coupa prevede perdite ad azione comprese tra 0,08 dollari e 0,10 dollari e profitti tra i 56 e i 57 milioni di dollari. Entrambi i range sono superiori alle stime di perdite di 0,11 dollari ad azione ed utili di 55,5 milioni di dollari. Per l’intero anno fiscale, Coupa ha alzato le previsioni sugli utili ad un range compreso tra i 233 e i 236 milioni di dollari, superiore alle previsioni di vendite annuali di 230,2 milioni di dollari. Dovrebbe perdere tra gli 0,19 e gli 0,14 dollari ad azione, molto meno degli 0,24 dollari previsti.

Il prossimo report sugli utili della compagnia è atteso il 6 settembre.

3. Zendesk: +74% sull’anno in corso

Il titolo di Zendesk (NYSE:ZEN) è andato alla grande quest’anno, con gli investitori sempre più rialzisti sulla compagnia di software-as-a-service (SaaS).

Il suo fiore all’occhiello è Zendesk Support, un sistema per il tracciamento, l’ordine di priorità e la risoluzione delle richieste di assistenza dei clienti su vari canali. La compagnia offre anche Zendesk Chat, un software di chat in tempo reale per connettersi con i clienti su siti web, applicazioni e dispositivi mobili.

Zendesk Daily

Come le altre due compagnie che abbiamo citato, il titolo di Zendesk, che ieri ha chiuso a 58,83 dollari, è balzato del 74% sull’anno in corso. Il titolo ha anche registrato una serie di massimi storici, segnale che lo slancio è ancora forte malgrado gli straordinari rialzi segnati finora.

La compagnia ha riportato gli ultimi risultati trimestrali il 1° maggio, quando il produttore di software ha reso noto di aver guadagnato 0,24 dollari ad azione per un totale di 129,79 milioni di dollari. I dati hanno battuto le aspettative degli analisti di utili di 0,19 dollari ad azione e di un totale di 126,7 milioni di dollari.

Il titolo di Zendesk ha tratto vantaggio anche dalle notizie circa recenti acquisizioni di aziende software da parte di Microsoft e Salesforce. I colossi del tech hanno aperto le casse per gli acquisti, rispettivamente, di GitHub, un servizio di hosting web per il controllo delle versioni tramite codice sorgente, e di MuleSoft, fornitore di servizi di integrazione software per connettere applicazioni, dati e dispositivi. Il recente accordo di Microsoft per GitHub ammonterebbe a 7,5 miliardi di dollari. E ha seguito a ruota l’acquisizione di MuleSoft da parte di Salesforce con un accordo di 6,8 miliardi di dollari annunciato ad aprile.

Le notizie hanno alimentato le speculazioni di altre acquisizioni nel settore. Steve Koenig, analista che si occupa del settore software per Wedbush Securities, fa notare che le porte potrebbero restare aperte sul fronte degli accordi, in quanto “ce ne sono altri in vista”.

Gli analisti di KeyBanc e Stifel hanno incluso Zendesk nell’elenco delle compagnie che potrebbero essere in lizza per un’acquisizione al momento, il che fa ben sperare per il futuro.

Il prossimo report sugli utili della compagnia è previsto il 7 agosto.

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