Le più grandi compagnie tech al mondo si sono ritagliate un ruolo unico durante la pandemia di COVID-19. Sono ora considerate delle scelte difensive grazie alla loro radicata posizione competitiva ed alla relativa immunità dal downturn economico scatenato dalla pandemia.
Negli ultimi due trimestri, i loro utili hanno dimostrato che questi colossi del tech non solo sono rimasti isolati dalla crisi sanitaria globale ma che in realtà hanno prosperato durante uno dei peggiori downturn economici nella storia degli Stati Uniti.
Sebbene il rally degli ultimi sei mesi abbia spinto i prezzi delle loro azioni in territorio di overbought, la correzione cominciata questo mese sta offrendo dei bei punti di entrata agli investitori buy and hold a lungo termine.
Di seguito, esamineremo Amazon (NASDAQ:AMZN) e Microsoft (NASDAQ:MSFT), due compagnie con capitalizzazioni di mercato superiori al migliaio di miliardi di dollari, per capire quale titolo costituisca un acquisto migliore dopo il recente calo.
Amazon
La potenza dell’e-commerce Amazon.com si è dimostrata essere una straordinaria scommessa durante la pandemia. Quando i consumatori erano costretti a stare a casa, non avevano altra scelta se non andare su internet per fare acquisti.
Il business model di Amazon l’ha perfettamente posizionata per espandere il suo dominio nell’e-commerce, aumentando ulteriormente le vendite e la portata. Il titolo, che si era inizialmente indebolito nei primi giorni dell’arrivo del virus, è poi schizzato alle stelle, raddoppiando quasi il suo valore all’inizio di settembre.
Il rally, tuttavia, comincia a mostrare segni di picco ed il titolo di Amazon è crollato di circa il 14% dal massimo storico, spingendo gli investitori a chiedersi se sia il momento giusto per comprare o sia meglio aspettare nelle retrovie. Ovviamente, è quasi impossibile prevedere le mosse a breve termine sul mercato ma, osservando il business model di Amazon, non è difficile arrivare alla conclusione che questa compagnia continuerà a trarre vantaggio dal passaggio all’e-commerce.
Grafico settimanale AMZN sui 12 mesi precedenti (TTM)
Uno dei maggiori punti di forza di Amazon è il suo programma di abbonamento a pagamento, uno dei più grandi al mondo. In cambio di una tariffa annua, il suo programma Prime offre spedizioni rapide e gratuite su un’ampia gamma di prodotti. I membri possono inoltre approfittare di film in streaming, programmi televisivi e musica, nonché offerte esclusive a loro dedicate.
Nel tempo, il programma ha contribuito ad attirare clienti che un tempo magari avrebbero usato Amazon solo per libri e film. Oggi, Prime vanta più di 150 milioni di membri paganti.
Sebbene il settore di commercio online di Amazon generi la maggior parte delle entrate dell’azienda con sede a Seattle, non è il segmento più redditizio. Amazon è anche il principale provider al mondo di infrastrutture cloud, con il suo servizio Amazon Web Services che genera la fetta maggiore dei profitti.
Grazie alla forza delle sue attività, tutti e 36 i maggiori analisti ora hanno un rating buy su Amazon, secondo TipRanks.com. Bernstein, l’ultima grande agenzia di investimenti ad avere un rating hold, ha alzato il rating proprio ieri, spiegando di stare usando il recente calo per andare long sul titolo dopo essersi persa il rimbalzo da marzo. Secondo Bernstein:
“Il COVID ha accelerato dei trend secolari, dall’e-commerce, alle inserzioni digitali, al cloud, ed Amazon è uno dei maggiori beneficiari di tutte e tre queste fonti di entrate”.
L’agenzia nota inoltre che il colosso dell’e-commerce ha “silenziosamente fatto delle considerevoli incursioni nei verticali dei prodotti alimentari e dello shopping”, elementi che non faranno che aumentare la sua partecipazione man mano che i negozi tradizionali riapriranno.
Microsoft
Da marzo, il titolo di Microsoft ha registrato una corsa impressionante. Gli investitori hanno spinto il titolo alle stelle dopo aver visto una forte crescita delle vendite alimentata dalla costante domanda per i suoi servizi di cloud computing, con i clienti passati sempre più al lavoro online durante la pandemia di coronavirus.
Le vendite di Azure, il seguitissimo servizio di cloud computing di Microsoft, hanno segnato un’impennata del 47% nel secondo trimestre dall’anno scorso. La divisione aveva registrato una crescita del 59% nel periodo precedente e del 64% nello stesso trimestre dell’anno scorso.
Con il rallentamento del rally post-pandemia, anche il titolo di Microsoft ha perso terreno, con un crollo di circa il 13% dal massimo storico di questo mese. È probabile che Microsoft possa dirigersi ancora più in basso se l’attuale correzione di mercato dovesse peggiorare.
Grafico a un anno Microsoft
Detto questo, il colosso dei software con sede nello stato di Washington rappresenta una delle scommesse a lungo termine più sicure nel mondo del tech. Per questo motivo vale la pena comprarne le azioni quando diventano più economiche. Il motivo di questo ottimismo è semplice: Microsoft ha fatto tutte mosse giuste nell’ultimo decennio. Si trova ora nella gratificante posizione di poter raccogliere i frutti dei precedenti investimenti.
In seguito ad un’enorme trasformazione sotto la guida dell’amministratore delegato Satya Nadella, cominciata più di cinque anni fa, Microsoft è diventato uno dei protagonisti più potenti sul mercato in rapida crescita del cloud computing, ottenendo la seconda fetta più grande del mercato, dopo Amazon.
Gli analisti di Morgan Stanley di recente hanno ribadito il rating “overweight” su Microsoft, alzando il prezzo obiettivo da 230 a 245 dollari. Insieme alla crescita degli utili “intorno al 15%”, gli analisti considerano il profilo di ritorni totali di Microsoft ad un “livello duraturo ed allettante” in questi tempi di incertezza.
Considerando anche la crescita dei ricavi del 10%, un’ulteriore espansione dei margini ed i riacquisti di azioni, gli analisti ritengono che il titolo abbia un profilo di ritorno maggiore “rispetto al mercato generale, che non è ancora pienamente rispecchiato nelle azioni”.
Ad incrementare l’appeal di Microsoft come investimento allettante, soprattutto in un’economia incerta, contribuisce il suo dividendo solido come una roccia e la sua storia eccellente per quanto riguarda i payout.
Dal 2004, quando il colosso del tech ha cominciato a pagare i dividendi, il payout si è più che quadruplicato. Al momento, il suo rendimento annuale è dell’1,11%, con un payout trimestrale di 0,56 dollari ad azione, considerando anche l’aumento del dividendo del 10% annunciato la scorsa settimana.
Morale della favola
Con gli investitori che continuano ad essere nervosi per le prospettive economiche globali ed i timori di una seconda ondata, qualsiasi debolezza sia del titolo di Amazon che di quello di Microsoft dovrebbe essere considerata un’opportunità di acquisto. Entrambe le compagnie sono tra i giganti del tech più resilienti e ciascuna di esse è ben posizionata per proseguire la traiettoria di crescita.