Segnali di rafforzamento per l’oro che conferma la sua natura di bene rifugio in netto contrasto con il forte recupero a cui stiamo assistendo a Wall Street. Dopo aver fatto un primo tentativo a febbraio a 17000 dollari l’oncia i prezzi sono scesi violentemente sul supporto chiave a 1450 per poi rimbalzare nuovamente sui massimi precedenti.
La violazione di 1700 dollari l’oncia fornisce un segnale di forza con le quotazioni già arrivate fino a 1780 dollari ma attese a continuare l’ascesa verso 1800 e successivamente verso 1835/40, non distanti dai massimi assoluti del 2011 a 1923 dollari. Un possibile target di arrivo di medio periodo è rappresentato da 1945/50 dove potrebbe concludersi la fase rialzista di medio periodo.
Segnali di debolezza si avranno solamente da chiusure settimanali inferiori a 1700 dollari riproponendo i corsi al ribasso verso 1550/70 dollari.