Nella notte, la sterlina ha consolidato i guadagni di ieri e si appresta a iniziare la seduta europea su una base solida. Al momento il cross GBP/USD testa l’area di resistenza intorno a 1,47-1,4740 (livello psicologico e minimo precedente), sostando sulla media mobile a 200 giorni collocata intorno a 1,4683. Preferiamo, comunque, restare cauti nel mantenere lunghi in GBP, perché ci avviciniamo al voto di giovedì e il potenziale al ribasso, nel caso di Brexit, è notevole. Al ribasso, si osserva un supporto di breve termine a 1,4454 (38,2% di Fibonacci sul rally degli ultimi 4 giorni).
Martedì lo yen giapponese ha accusato le perdite maggiori, con un calo dello 0,42% contro l’USD (USD/JPY), dello 0,70% contro il dollaro australiano (AUD/JPY) e dello 0,60% contro la moneta unica (EUR/JPY). Nonostante il recupero di oggi, il peggioramento della propensione al rischio degli ultimi giorni ha spinto la divisa nipponica a massimi pluriennali, giovedì scorso la coppia USD/JPY ha toccato quota 103,55. Dai dati della CFTC emerge che la scorsa settimana sono aumentati ancora considerevolmente i lunghi netti speculativi in JPY, raggiungendo il 40% delle posizioni aperte. Il rischio di vendite sullo yen è quindi molto elevato, viste le crescenti probabilità che il Regno Unito rimanga nell’Unione Europa, anche se continua a essere una delle operazioni più sicure nel caso di Brexit.
L’EUR/USD si è parzialmente ripreso, stabilizzandosi sopra la soglia a 1,13. Anche gli sviluppi nei sondaggi sulla Brexit hanno avuto un forte impatto sulla coppia, perché un esito a favore dell’uscita farebbe salire alle stelle l’incertezza politica in Europa, e ciò spingerebbe gli investitori a cercare beni rifugio. Stamattina la moneta unica passa di mano a 1,1340 contro il biglietto verde, rispetto al livello a 1,1302 registrato in avvio di seduta in Asia.
Sul fronte azionario, ieri i titoli si sono infiammati perché è parso che il voto per “lasciare” l’Unione perdesse slancio. L’Euro Stoxx 600 è lievitato del 3,30%, il Footsie del 3,04%, il Swiss Performance Index è avanzato del 2,39%. Negli USA, l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,58%, il Nasdaq lo 0,77% e il Dow Jones lo 0,73%. Nella notte, gran parte degli indici asiatici ha seguito l’esempio di Wall Street e di Londra, spingendosi sempre più in territorio positivo, fatta eccezione per le azioni della Cina continentale. In Giappone, il Nikkei ha guadagnato l’1,28%, il più ampio indice Topix l’1,15%. In Cina, gli indici compositi di Shanghai e Shenzhen hanno ceduto rispettivamente lo 0,40% e l’1,10%.
Oggi gli operatori monitoreranno il rapporto ZEW in Germania; la decisione sul tasso d’interesse in Turchia; i dati di metà mese sull’inflazione in Brasile; il discorso di Draghi al Parlamento Europeo; l’audizione di Yellen davanti a una commissione del Senato e l’intervento di Powell (Fed) a New York.