Stamattina i rendimenti azionari sono contrastati. Il Nikkei è in rialzo dello 0,02%, nel bel mezzo della fascia a un mese. Sulla scia della terza riduzione dei tassi d’interesse operata dalla PBoC nel giro di sei mesi, il Composite di Shanghai si accinge a chiudere con il segno più per il terzo giorno di fila, in rialzo dell’1,44%. L’Hang Seng arretra del -0,53%, mentre le azioni australiane hanno guadagnato lo 0,88% dopo che i prestiti per le abitazioni hanno superato le attese, in rialzo dell’1,6% m/m a fronte dell’1% previsto, a conferma che il mercato immobiliare australiano continua a lievitare. Il taglio di 25 punti base sul tasso, sceso al 2%, deciso mercoledì scorso dalla banca centrale australiana non farà calare le pressioni. Ciò nonostante, la RBA ha detto che sta lavorando con i regolatori per valutare e limitare i rischi che potrebbero insorgere nel mercato immobiliare. In India, il Sensex ha ceduto l’1,62%.
L’USD/JPY è in rialzo, è tornato sopra quota 120 e al momento testa la resistenza a 120,18 (50% di Fibonacci sul calo di marzo). Da marzo, la coppia viene scambiata all’interno della fascia 118-122. Nelle ultime 24 ore, l’AUD/USD non si è mosso granché e rimane sul supporto a 0,7869/84 (50% di Fibonacci sul rally di aprile). L’AUD rimane, però, nel canale di trend ascendente e avrà bisogno di nuovi impulsi per superare le prossime resistenze, collocate a 0,8030 e 0,8076 (massimi precedenti). Durante la seduta asiatica, il kiwi (NZD) si è consolidato intorno a 0,7360, dopo aver infranto la soglia psicologica a 0,74. Il prossimo supporto staziona 0,7192 (minimo 11 marzo).
Ieri, a New York, i titoli di Stato USA sono stati oggetto di pesanti vendite. I titoli decennali sono balzati di 15 punti base, al 2,28%, per poi lievitare fino al 2,30% in Asia. Da ieri, il rendimento dei titoli trentennali si è impennato di 19 punti base, al 3,07%, quello dei titoli a scadenza quinquennale è balzato di 14 punti base, all’1,61%. In Europa, il Bund a 5 anni è salito di 4 punti base, allo 0,11%, dopo che, lunedì, la Grecia ha rimborsato i 750 milioni di euro.
L’EUR/USD viene acquistato ed è in rialzo di 70 punti base rispetto al minimo del giorno precedente. La coppia GBP/USD ha violato la forte resistenza a 1,5552 (massimo 26 febbraio) e ha fatto registrare un nuovo massimo da 4 mesi a 1,5613. Rimaniamo rialzisti sulla sterlina perché la coppia sta per confermare la violazione del livello di lungo termine corrispondente al 38,2% di Fibonacci a 1,5569 (sulle vendite da luglio 2014 ad aprile 2015). L’EUR/GBP ha recuperato le perdite precedenti e testa la resistenza a 0,7193, costituita dal 61,8% di Fibonacci. I futures sui listini europei sono negativi: FTSE al -0,44%, DAX -0,97%, CAC -0,81% e SMI -0,62%.
Stamattina l’USD/CHF viene offerto e nella notte ha ceduto i guadagni di ieri. La coppia viene scambiata intorno a 0,9310 e dovrebbe trovare supporto a 0,93. Tuttavia, la recente debolezza dell’USD aiuterà il franco svizzero a infrangere agevolmente quel supporto. L’EUR/CHF ha trovato un buon supporto a 1,0390 (minimo 2 aprile) e sta salendo gradualmente.
Oggi gli operatori monitoreranno l’IPC in Svezia, la produzione industriale e manifatturiera nel Regno Unito, la produzione industriale in India e l’IPC/FIPE in Brasile.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd