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Le tendenze del mercato sviluppatesi nel periodo delle festività sembrano aver trovato riscontro con la riapertura delle borse internazionali. Il dollaro, per farla breve, è ancora sotto pressione mentre il comparto azionario sta cercando di trovare supporto e il Future Oro prosegue la sua marcia al rialzo.
I PMI manifatturieri rilasciati ieri hanno confermato una ripresa delle economie globali e la crescita dei rendimenti obbligazionari sembra suggerire aspettative positive da parte degli investitori. In particolare ci si aspetta una ulteriore stretta monetaria da parte della Fed, che come ben sappiamo potrebbe mettere in campo 3 rialzi dei tassi durante l’anno.
L’obbligazionario americano prova a risalire la china, il rendimento dei titoli con scadenza 10 anni hanno raggiunto il 2,46% ma il concomitante miglioramento dei rendimenti di Bund e Gilt non aiuta il Dollaro.
Le principali coppie di valute, come EUR/USD e GBP/USD certificano la debolezza del biglietto verde, di contro gli indici americani come l’SP 500 e il NASDAQ tornano sui massimi storici nella prima sessione del 2018 e sembrerebbero avere le carte in regola per puntare ancora più in alto.
Alcuni investitori stanno seguendo con attenzione le dinamiche del cross valutario AUD/JPY, considerato come ottimo indicatore del sentiment del mercato: la coppia sembra si stia preparando a una correzione e ci si chiede se potrebbe essere il segnale di un’imminente correzione dell’equity.
Dicevamo dell’indice di riferimento SP 500: ieri ha chiuso con lo 0,8% di gain, a 2695 punti ed anche i mercati asiatici sono tornati a crescere in modo convincente. Gli europei, stamattina, sembrano voler seguire il trend bullish, ma staremo a vedere.
Nel forex c'è stato un piccolo rimbalzo del dollaro ma continua a perdere terreno rispetto alle valute correlate alle materie prime.
L’oro, dopo il rally festivo, ha perso circa 5 dollari mentre il petrolio è in fase di consolidamento.
Sul fronte macro economico gli investitori terranno d'occhio il PMI delle costruzioni del Regno Unito (ore 10:30), che dovrebbe segnare un lieve rialzo a 53,2 (da 53,1). Le costruzioni, è bene rammentarlo, rappresentano circa il 7% dell'economia del Regno Unito, ma un eventuale calo potrebbe avere ripercussioni negative sull’andamento della Sterlina. Sarà importante valutare anche la produzione ISM degli Stati Uniti (ore 16), che dovrebbe segnare un lieve rialzo a 58.3 da 58.2 del mese scorso. Altro appuntamento importante, alle ore 20, sarà quello con i verbali del FOMC inerenti la riunione di dicembre. Qualsiasi accenno ai cambiamenti delle prospettive inflazionistiche potrebbe ripercuotersi sui rendimenti obbligazionari e conseguentemente sul dollaro.