Il recupero previsto sul mercato europeo è stato fortemente frenato a metà giornata dall’importante calo del petrolio.
La convalescenza annunciata è stata si è concretizzata solo in piccola parte per il Dax; le contrattazioni di Francoforte hanno portato l’indice a chiudere con un rialzo dell’1,25%. Piazza Affari FTSE MIB invece, dopo aver avviato bene come previsto, si è ritrovata a fine seduta in sostanziale parità, trascinata dal settore energetico in calo.
A Wall Street il destino è stato simile. I listini americani, trainati dal calo del greggio, hanno mostrato un perdita vicino al punto percentuale, guidati dal Nasdaq che chiude le vendite sulla soglia dei 5100 punti ed un calo del -0.79%.
Anche Cina e Giappone pagano la giornata no del petrolio, le vendite dei titoli Hang Seng ha prodotto un calo di quasi un punto e mezzo percentuale, mentre il Nikkei giapponese ha ha chiuso con un ribasso di poco superiore all’1%.
Il mercato valutario, dopo le turbolenza del 3 e 4 Dicembre, ha deciso sostanzialmente di prolungare il weekend, registrando sedute generalmente piatte e poco volatili.
Le contrattazioni hanno mostrato un generale ritracciamento dell’euro verso le principali controvalute, ritracciamento che però è ancora di entità modesta come mostrano le coppie EUR/USD (-0.43%), EUR/JPY (-0.35%) e EUR/CHF (-0.07%). Il dollaro ne esce leggermente rafforzato, ma ancora lontano dai massi di una settimana fa, guadagnando terreno verso la sterlina (GBP/USD -0.40%) ed il franco svizzero (USD/CHF 0.38%).
Nel mercato delle commodities ancora nuovo – atteso – crollo per il Petrolio Greggio. L’esito negativo del congresso OPEC, un ritrovato vigore del dollaro dopo il calo della settimana scorsa e l’incertezza sul dato relativo alle scorte atteso in serata ha spinto al ribasso il greggio (-4.88%) fino ad oltrepassare anche la soglia dei 38 dollari, valore che non veniva raggiunto da oltre 7 anni .
L’Oro segue l’andamento ribassista ma ne mantiene la portata, attutendo la caduta fino ad ai 1070 dollari all’oncia, con un calo dell’1.20%
Sul fronte macroeconomico in giornata si attendono le prime notizie rilevanti della settimana. Il regno Unito è il primo protagonista alle 10:30 con i dati sul settore industriale, ed è seguito a breve dall’Eurozona che rilascerà alle 11:00 i rilevamenti trimestrali sul PIL.
Oltre oceano, l’unico dato rilevante sarà quello delle 16:00 che riguarderà il livello occupazionale. L’indice JOLTS (Job Openings and Labor Turnover Survey), infatti, offre una valida panoramica dell’andamento del mercato del lavoro negli Stati Uniti. Si chiude alle 22:35, ora in cui verrà rilasciato il nuovo dato sulle scorte settimanali di greggio.
Andrea Cangiano
UCapital, Financial Advisor