Nelle ultime due settimane, Piazza Affari ha perso oltre il 6%, riducendo così al +2% il guadagno in questo 2013.
Si resta sotto i 17 mila punti e con il pericolo dietro l’angolo dei 16.200.
Quella appena chiusa, è stata un’ottava difficile anche per il resto delle Borse europee.
L’indice tedesco Dax ha registrato il nuovo minimo dell’anno a 7.536 punti, riuscendo però a chiudere sopra i 7.600.
Nuovi minimi del 2013 anche per il francese Cac40 e lo spagnolo Ibex.
Diverso il discorso dall’altre parte dell’oceano: l’indice americano S&P500 ha archiviato la settimana con una performance positiva (la sesta consecutiva) ed un nuovo massimo di periodo a 1.518 punti, avvicinandosi ulteriormente al top assoluto a 1.575.
Il quadro generale del mercato azionario resta comunque tendenzialmente al rialzo, siamo ancora distanti da quei livelli che potrebbero invertire questo trend positivo di medio periodo.
Dal fronte obbligazionario, il Bund ha allargato la fascia di oscillazione del 2013 verso il basso dopo aver effettuato il test del supporto a 141.50.
Questa mattina viaggia intorno a quota 143.
E’ possibile che vada a fare un giro verso la resistenza in area 143.60, prima di riprendere il trend discendente ed una nuova prova del supporto di cui sopra.
Non pervenuto ancora una volta l’oro, dove la situazione resta neutra.
ANALISI EUR/USD
Una settimana così negativa sull’euro (-2% nei confronti del dollaro) non si vedeva dal luglio del 2012.
Proprio in quel periodo, dove poco dopo vi fu il minimo di quell’anno, partii il trend al rialzo tutt’ora in corso.
Questa correzione si è per il momento arrestata sul supporto di breve a 1.3380, mentre una figura più in basso vi è il secondo a 1.3280.
Da seguire con molta attenzione la trendline dinamica che parte dal minimo del 2012 sopra citato, la cui violazione potrebbe portare all’inversione del trend rialzista di medio periodo.
ANALISI USD/JPY
Dopo nove candele verdi consecutive, arriva la prima rossa sul grafico settimanale del dollaro/yen.
Ma nulla di preoccupante, sono solo scattate delle prese di beneficio in vista del lungo ponte in Giappone, dove oggi i mercati sono chiusi.
Più che altro, come si è visto in passato, queste sono le fasi utili per rientrare long su un movimento che non conosce soste dalla fine del settembre del 2012.
Sta portando i suoi frutti la politica di svalutazione dello yen più o meno nascosta del governo di Tokyo.
ANALISI AUD/USD
Si è chiusa la quarta settimana consecutiva con il segno negativo per l’australiano.
Una debolezza che si è manifestata in misura maggiore nelle ultime tre sedute, con il cambio che ha sempre aggiornato il minimo dell’anno.
Vedremo se la striscia proseguirà anche oggi, in questo momento siamo pochi pips sopra 1.0256.
Dopo il pull back verso area 1.035, adesso si torna a puntare al supporto in zona 1.015.
ANALISI NZD/USD
Il neozelandese si lascia trascinare al ribasso dal “fratello” AUDUSD e chiude la settimana con un calo superiore al punto percentuale.
Però, a differenza dell’australiano, il kiwi non ha ancora testato dei supporti importanti, primo fra tutti quello in zona 0.82.
Sta “lavorando” quello dinamico che parte dal minimo del 2012.
Ma manca dallo scorso 3 gennaio una chiusura sotto 0.83.
Una forza relativa da tenere in considerazione e per tale ragione venerdì scorso è stata alzata di una mezza figura a 0.8450 la resistenza che coincide con i massimi del 2012.
ANALISI GBP/USD
La sterlina ha recuperato lo 0.69% sul dollaro nell’ottava appena chiusa.
La performance da inizio anno resta molto negativa e la violazione di importanti supporti nei giorni passati non lascia molte speranze di ripresa.
Il target di questo movimento ribassista è sul livello in area 1.5450.
Invece, si potrà parlare di inversione di questo trend orso di breve periodo solo con il recupero di quota 1.59.
ANALISI USD/CAD
Finalmente c’è stato il tanto atteso ritorno sopra la parità per il canadese.
Il +0.55% registrato nella settimana appena chiusa proietta il cambio verso il top del 2013, dove graficamente abbiamo un doppio massimo a 1.0100.
La sensazione è che possa allungare fino alla resistenza in zona 1.0200.
Senza fretta però, il canadese è come la tartaruga, la volatilità non è di casa da queste parti.
ANALISI USD/CHF
E’ stata una ottava positiva per il dollaro/franco svizzero (+1%), con il max weekly toccato giovedì scorso a 0.9201.
Siamo sempre in fase di rimbalzo dal supporto a 0.9050, con target sulla resistenza in zona 0.9360.