Le azioni del colosso energetico Exxon Mobil (NYSE:XOM) sono crollate quest’anno, e non solo per i recenti indiscriminati selloff. Con il prezzo del petrolio in una spirale ribassista, il destino dei titoli petroliferi è fortemente legato all’economia generale, che ha iniziato a collassare dopo la pandemia di coronavirus.
Mentre il danno sulla crescita economia si aggravava, tra attività chiuse e intere popolazioni in quarantena, la domanda del petrolio è evaporata. A metà marzo le azioni Exxon Mobil sono crollate al minimo degli ultimi 23 anni, perdendo circa il 60% del loro valore.
Questo fortissimo calo ha costretto il maggiore produttore di gas e petrolio degli USA a congelare i dividendi trimestrali ai livelli attuali per la prima volta in 13 anni e a bloccare il riacquisto di azioni. Inoltre, l’azienda texana ha annunciato la sua prima perdita trimestrale degli ultimi decenni, e la gestione ha ridotto del 30% gli investimenti dell’azienda per il 2020, a 23 miliardi di dollari.
Queste misure drastiche hanno alimentato dei dubbi sul fatto che Exxon, una delle azioni più affidabili negli USA, riesca a salvare i suoi dividendi (attualmente al 7,92% con un payout annuale di 3,48 dollari) anche dopo aver sospeso gli aumenti dei payout. E il timore cresce sempre di più dopo che molte aziende petrolifere hanno ridotto i payout nell’ultima stagione di utili per preservare la liquidità.
Royal Dutch Shell (NYSE:RDSa) ha tagliato i dividendi per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, riducendoli del 66% a 0,16 dollari ad azione. L’azienda di servizi petroliferi Schlumberger (NYSE:SLB) ha tagliato i dividendi del 75% per la prima volta in circa 40 anni.
Intanto, un’altra azienda di servizi per il settore Halliburton (NYSE:HAL) non ha tagliato per ora i dividendi, ma ha chiarito che non si farà scrupoli se dovesse essere necessario.
Downgrade dei rating
Il 16 marzo S&P ha declassato il rating sul credito di Exxon ad AA da AA+ ed ha dichiarato che potrebbe succedere di nuovo “se l’azienda non prenderà gli adeguati provvedimenti per migliorare i flussi di cassa e la leva”.
Per coprire il pagamento di 14,7 miliardi di dividendi quest’anno (al terzo posto tra le aziende S&P 500) Exxon dovrebbe vedere il prezzo del greggio a 77 dollari al barile.
Nel frattempo il debito dell’azienda è salito da zero a 50 miliardi di dollari ed il profitto dello scorso anno è stato poco più della metà di quello di 10 anni fa. In questa situazione molto impegnativa la gestione di Exxon sembra abbia le mani legate per via dello storico impegno dell’azienda a premiare gli investitori. Secondo l’AD Darren Woods, un motivo per difendere il pagamento dei dividendi è il fatto che il 70% della base degli azionisti è fatto di investitori retail e a lungo termine che fanno affidamento su queste entrate.
L’ultima tendenza nei mercati petroliferi suggerisce che Exxon abbia superato il peggio di questa crisi e che la domanda di petrolio stia lentamente iniziando ad aumentare mentre i paesi riaprono, la produzione industriale riparte e le macchine tornano sulle strade.
Secondo una recente notizia, la domanda cinese di petrolio sarebbe tornata ai livelli precedenti al blocco imposto da Pechino per bloccare l’epidemia di coronavirus. Dato che la Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio dopo gli USA, la ripresa rapida del paese ha aiutato il mercato del petrolio a rialzarsi prima del previsto.
Il greggio West Texas Intermediate, che un mese fa era crollato in territorio negativo, mercoledì è salito a 33 dollari al barile. Questo rimbalzo ha giovato anche alle azioni Exxon Mobil, in salita del 40% dal minimo di marzo di circa 31 dollari. Il rendimento dei dividendi di Exxon dice agli investitori che questo colosso petrolifero farà tutto il necessario per evitare tagli ai dividendi.
Morale della favola
A nostro avviso, Exxon continuerà ad indebitarsi per pagare i dividendi. E con i tassi di interesse ai minimi storici e la propensione a concedere prestiti da parte delle banche, il colosso energetico è incentivato ad utilizzare denaro in prestito per pagare i dividendi, soprattutto visto che ha già tagliato drasticamente i programmi di spesa.
Detto ciò, Exxon non rappresenta un investimento coinvolgente a lungo termine rispetto ad altre opportunità nel settore energetico. Tra i pari l’azienda è la più esposta ai venti contrari, tra cui le scorte in eccesso di petrolio, gas naturale e gas naturale liquefatto. È improbabile che questa situazione possa cambiare e visto il momento particolarmente problematico che sta attraversando il settore energetico.