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Il complesso JPY si è indebolito dopo la decisione della BoJ di raddoppiare il volume dei prestiti durante l’odierna riunione di politica monetaria. Sebbene gli effetti sull’economia reale dell’aumento dei prestiti sia opinabile, l’azione ha fornito ai mercati un messaggio piuttosto accomodante, che ha fatto salire l’USD/JPY sopra la sua media mobile a 21 giorni a Tokio. Le cifre sull’inflazione pubblicate stamattina nel Regno Unito confermano i sospetti di Carney su un andamento “sotto target” dei prezzi al consumo. Le vendite in scia alla pubblicazione dell’IPC hanno fatto scendere il cable dal picco a quota 1,6668, ma non hanno intaccato gli indicatori chiave. Il sentiment rimane positivo per la GBP, in attesa dei dati sul lavoro di domani.
Inflazione britannica “sotto target”
L’IPC a/a del Regno Unito, pubblicato stamattina, è sceso all’1,9%, sotto l’obiettivo della BoE al 2,0%. Anche se queste cifre giustificano i timori di Carney sull’inflazione “sotto target”, le vendite si sono limitate a circa 30 pip. La coppia GBP/USD è scesa sotto il massimo dell’anno a 1,6668, ma non sono stati intaccati gli indicatori tecnici chiave. Il MACD rimane nettamente rialzista, sopra 1,6700 si susseguono gli ordini d’acquisto per le opzioni, in vista dei dati sul lavoro di domani.
Domani sarà pubblicato il tasso di disoccupazione a tre mesi di dicembre. Per dicembre, i mercati prevedono un tasso invariato al 7,1%, in linea con le previsioni della BoE, che conta di raggiungere la soglia (insignificante) del 7,0% entro gennaio. Un’eventuale sorpresa positiva probabilmente ridarà vigore alle speculazioni su una Fed falco e stimolerà i tori della GBP. Tuttavia, il governatore Carney, nel suo intervento della settimana scorsa, ha detto esplicitamente che il 7,0% non è altro che un livello indicativo; i mercati avranno l’ultima parola sui livelli della GBP.
Per quanto riguarda il mercato, circolano voci secondo cui la BoE intenderebbe fissare un limite massimo sui tassi d’interesse quando i funzionari inizieranno a restringere la politica. Il motivo principale sarebbe quello di proteggere le famiglie indebitate dall’impatto di tassi più elevati, stando a un sondaggio fra gli economisti condotto da Bloomberg. In effetti, il debito delle famiglie è salito a un massimo storico (a partire dal 1993) pari a 1,44 mila miliardi di sterline. L’inabilità delle famiglie di rimborsare il debito danneggerebbe la ripresa e quindi dev’essere evitato a tutti i costi.
La BoJ fa un passo avanti
Durante la riunione odierna, la BoJ ha mantenuto inalterata la sua politica monetaria, ma ha raddoppiato il volume del programma di prestiti, portandolo a 7 mila miliardi di yen. Questa modifica permetterà alle banche di prendere in prestito una quantità di denaro doppia a tassi bassi, e la BoE continuerà a espandere la base monetaria a un ritmo di 60-70 mila miliardi di yen all’anno (pari a 68 miliardi di USD). Il governatore della BoJ ha detto che farà tutto il possibile per far uscire la nazione dalla deflazione. L’unico appunto è che, come noto, le società giapponesi dispongono di una certa liquidità. L’espansione del programma di prestiti è più che altro un “segnale al mercato”, ma probabilmente avrà un impatto limitato in termini reali. Ciò nonostante, l’intervento della BoJ sui prestiti ha chiaramente fornito un segnale accomodante alle piazze finanziarie: la BoJ è pronta a intervenire di nuovo. Per i prossimi mesi è atteso un intervento per contrastare l’aumento dell’imposta sulle vendite, che entrerà in vigore ad aprile.
Dal punto di vista tecnico, ieri l’USD/JPY ha chiuso la seduta sopra 101,85 e il MACD è entrato in territorio rialzista. Il grafico dei prezzi suggerisce il completamento della correzione ribassista in atto da fine dicembre. La media mobile a 21 giorni (102,44) è stata superata al rialzo. Si prevede una correzione più marcata, finché terrà il supporto a 101,80. Gli ordini d’acquisto per le opzioni si susseguono sopra 102,00/25/50/75 e poi 103,00.
L’EUR/JPY testa al rialzo il massimo del canale di trend ribassista (in atto dal 27 dicembre). Gli indicatori di trend e momentum sono positivi, anche se soggetti alla fragilità dell’EUR generata dai commenti accomodanti della BCE.
La coppia NZD/JPY consolida i guadagni a 84,783/85,914 (38,2% / 23,6% di Fibonacci sul rally in atto da ottobre 2013 a gennaio 2014), e il momentum tendenziale è costantemente positivo. Una rottura decisa sopra la resistenza a 85,914 probabilmente farà tornare la coppia sui massimi dell’anno a 87,481. Il quotidiano New Zealand Herald si chiede se l’NZD sia sopravvalutato del 20%, ma le previsioni del mercato su un imminente rialzo del tasso dalla RBNZ dovrebbero mantenere i tori motivati, in un clima di divergenza fra le politiche della RBNZ e della BoJ. Si profilano opportunità interessanti per le operazioni di carry trade.
Today's Key Issues (time in GMT)
- 2014-02-18T12:30:00 CAD Dec Int'l Securities Transactions, last CAD 8.66B
- 2014-02-18T12:30:00 USD Feb Empire Manufacturing, exp. 9.00, last 12.51
- 2014-02-18T13:00:00 USD Dec Net Long-Term TIC Flows, exp. USD 30.0B, last USD -29.3B
- 2014-02-18T13:00:00 USD Dec Total Net TIC Flows, last USD -16.6B
- 2014-02-18T14:00:00 USD Feb NAHB Housing Market Index, exp. 56, last 56
The Risk Today
EURUSD L’EUR/USD è vicino alla resistenza chiave a 1,3739. I supporti orari sono dati da 1,3657 (minimo infragiornaliero) e dal canale a breve termine in ascesa (attorno a 1,3635). Un'altra resistenza può essere trovata a 1,3819. Monitorate l'intervallo orizzontale a medio termine tra il supporto a 1,3477 e la resistenza a 1,3739. A più lungo termine siamo favorevoli a una vasta gamma orizzontale tra 1,3296 (minimo 07/11/2013) e 1,3893 (massimo 27/12/2013). Un primo supporto chiave si attesta con la media mobile a 200 giorni (attorno a 1,3406).
GBPUSD La GBP/USD ha infranto la resistenza chiave a 1,6668 (massimo 24/01/2014). Tuttavia, l'inversione ribassista di ieri (stella cadente) suggerisce un esaurimento a breve termine in merito all’interesse all'acquisto. Una rottura del supporto a 1,6693 confermerebbe un trend di indebolimento e richiederebbe una correzione più incisiva. Un altro supporto può essere trovato a 1,6600. Una resistenza si trova ora a 1,6823. A più lungo termine la struttura tecnica favorisce una propensione finché terra il supporto a 1,6220 (minimo 17/12/2013). Una rottura decisa della resistenza a 1,6668 aprirebbe la strada a un movimento verso la resistenza maggiore a 1,7043 (massimo 05/08/2009). Tuttavia, un movimento sostenibile oltre tale livello è improbabile nelle prossime settimane.
USDJPY L’USD/JPY sta migliorando come è osservabile dalla rottura della resistenza oraria implicita a breve termine della linea di tendenza in calo. Monitorate il test della resistenza a 102,70 (massimo 11/02/2014). Una resistenza chiave si trova a 103,44. I supporti orari sono ubicabili a 102,17 (massimo infragiornaliero) e a 101,25. Un propensione rialzista a lungo termine è favorita finché terrà l'area di supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,21) e da 99,57 (si veda anche la linea di tendenza in aumento dal minimo a 93,79 (13/06/2013). Una forte resistenza entra in gioco a 110,66 (massimo 15/08/2008).
USDCHF L’USD/CHF ha finora testato con successo il supporto a 0,8903. È necessaria una rottura della resistenza oraria a 0,8949 per suggerire qualcosa di più sostanzioso rispetto al balzo di un gatto semideceduto. Altre resistenze sono date dalla linea di tendenza in calo (attorno a 0,9003) e da 0,9038. Un altro supporto si trova a 0,8860. In una prospettiva a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è considerata come una grande fase correttiva che ha potenzialmente raggiunto la fase di completamento. L'area di supporto definita da 0,8931 (minimo 24/02/2012) e da 0,8833 favorisce un potenziale di formazione di base a medio termine. Una resistenza chiave si attesta a 0,9250.