Investing.com – Come previsto dagli analisti, la Federal Reserve ha taglio i tassi d’interesse di 25 punti base nella riunione del 18 dicembre, portandoli tra il 4,25 e il 4,50%. La decisione è stata presa con una maggioranza di 11 a 1, solo Beth M. Hammack ha votato per mantenere il costo del denaro invariato.
Jerome Powell e colleghi non sono stati dunque impressionati dall’ultimo lieve aumento registrato dall’inflazione che a novembre è salita al 2,7% rispetto al 2,6% di ottobre, ma restando comunque in linea con le previsioni.
"Gli indicatori recenti - si legge nel report della banca centrale - suggeriscono che l'attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo solido. Dall'inizio dell'anno, le condizioni del mercato del lavoro si sono generalmente attenuate e il tasso di disoccupazione è aumentato, pur rimanendo basso. L'inflazione ha fatto progressi verso l'obiettivo del 2% del Comitato, ma rimane leggermente elevata".
Previsti solo due tagli nel 2025
Per quanto riguarda le prossime mosse, la Fed sottolinea che "continuerà a monitorare le implicazioni delle informazioni in arrivo sulle prospettive economiche".
Inoltre, nel dot-plot la Fed ha spiegato che al momento prevede di abbassare i tassi solo altre due volte nel 2025 rispetto ai quattro tagli previsti a settembre. La Fed poi ipotizza altri due tagli nel 2026 e uno nel 2027, con il tasso neutrale visto al 3%.
Il percorso della Fed
L’aumento dell’inflazione post-Covid ha portato la Banca centrale americana ad alzare i tassi d’interesse dallo 0,25% al 5,50% tra marzo 2022 e luglio 2023, al livello massimo dell’ultimo ventennio.
In seguito, l’effetto della stretta monetaria ha rallentato la corsa dei prezzi e convinto la Fed ad invertire la rotta con un maxi-taglio di 50 punti base a settembre, seguito da altre due sforbiciate consecutive dello 0,25% nelle riunioni di novembre e, infine, in quella odierna.
Leggi anche: L’inflazione negli Stati Uniti sale al 2,7% a novembre, in linea con le attese
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