Dopo due mesi di dolorosi ribassi, l’azionario ha registrato una bella ripresa ad ottobre.
Il Dow Jones Industrial Average ha registrato +13,94%, il rialzo mensile maggiore dal gennaio 1976.
Il Dow Jones Industrial Average è balzato dell’8% ed il Nasdaq Composite del 3,9%. Ci sono però due cose da ricordare.
- Il 2022 è stato un anno pessimo e probabilmente finirà come il peggiore dal 2008
- La festa potrebbe finire questo mercoledì
Questo mercoledì, infatti, la Federal Reserve dovrebbe annunciare un aumento dei tassi dei fondi federali dello 0,75%.
Ma la vera domanda per il Federal Open Market Committee (FOMC) riguarda la dimensione dei prossimi aumenti dei tassi. Il Presidente Jerome Powell potrebbe non dare una risposta esplicita in occasione della conferenza stampa post-annuncio. Ma probabilmente darà dei segnali.
Se dovesse dire che ci sono stati pochi progressi nel limitare l’inflazione e che la Fed dovrà continuare ad essere aggressiva a dicembre e nel 2023, il rally di ottobre potrebbe rapidamente frenare.
Ma, se dovesse dire qualcosa del tipo “alzeremo i tassi meno aggressivamente a partire da dicembre e potremmo anche fermarci se vedremo che la nostra politica sta funzionando”, allora l’azionario potrebbe schizzare ancora di più rispetto ad ottobre.
Venerdì il report sull’occupazione di ottobre dovrebbe rivelare un tasso di disoccupazione sotto il 4% e un’occupazione non agricola in salita di circa 200.000 unità, meno delle 263.000 di ottobre.
Ma quello che la Fed vuole vedere per dimostrare che la sua strategia funziona è un significativo rallentamento della crescita dell’occupazione (è stata di 311.000 unità ad agosto), accompagnato da un aumento della disoccupazione.
Vincitori e sconfitti
Energetici, industriali e finanziari sono stati i maggiori elementi di traino del Dow. Caterpillar (NYSE:CAT), Chevron (NYSE:CVX) e Honeywell (NASDAQ:HON) sono stati i leader del Dow, rispettivamente con +31,9%, +25,9% e +22,2%. ExxonMobil (NYSE:XOM) e Chevron (NYSE:CVX) hanno toccato massimi di 52 settimane lunedì.
Ci sono stati solo due ribassi tra i 30 titoli Dow: Microsoft (NASDAQ:MSFT), -0,3%, e Verizon (NYSE:VZ), -1,6%.
Nasdaq e Nasdaq 100 hanno registrato rialzi minori a causa dei tech.
Il settore energia ha segnato la performance migliore del mercato tutto l’anno e registra +60,8%, con il greggio schizzato al massimo di 122,11 dollari al barile a metà giugno e i prezzi del gas che hanno superato i 5,00 dollari al gallone a metà giugno, con +52,7% sull’anno e +195% dal 2016.
Sul settore ha pesato però la notizia che il Presidente Biden starebbe pensando ad una tassa sugli extra-profitti dei produttori energetici.
Vediamo i tech, invece. Il lieve calo di Microsoft è stato un miglioramento rispetto al -6,9% di settembre. Ma sull’anno il titolo è crollato di circa il 31%. Meta Platforms (NASDAQ:META) ha scoperto che costruire il metaverso è complicato. E molti investitori si sono allontanati dopo che la compagnia ha riportato gli utili del terzo trimestre ed ha annunciato che continuerà ad investire sul metaverso. Le azioni sono crollate del 31% ad ottobre, con -72% sull’anno in corso.
Apple (NASDAQ:AAPL) segna +10,9% su ottobre. Continua però a registrare -13,6% sul 2022. Wall Street ha accolto bene i suoi risultati del quarto trimestre fiscale. Le azioni sono balzate di quasi il 13% sul mese ma sono scese lunedì sulla notizia che la produzione di iPhone in Cina potrebbe essere rallentata per l’impennata di casi di COVID-19 nell’impianto di Foxconn (TW:2354).
Ma Wall Street è rimasta delusa dalle trimestrali di Microsoft, Amazon (NASDAQ:AMZN), Alphabet (NASDAQ:GOOGL) e Meta. Entro la fine della settimana, gli analisti hanno tagliato i price target su Amazon, Alphabet e Meta di oltre il 20%.
I motivi del rally di ottobre
Almeno quattro forze si sono combinate per produrre il rally di ottobre.
La persistente speranza (o il sogno) che la Fed comincerà a rallentare con gli aumenti dei tassi.
La speranza di una fine della guerra russo-ucraina.
Il selloff di settembre ha gettato i semi di un rally di sollievo. Gli indici di forza relativa per Dow, S&P 500, Nasdaq e Nasdaq 100 sono scesi tutti sotto 30 a fine settembre. Solitamente è un segnale buy.
Una possibile vittoria dei GOP nelle elezioni di metà mandato.
I rischi all’orizzonte
Anche se il rally dovesse continuare, ci sono una serie di rischi per gli investitori.
La Fed potrebbe rallentare gli aumenti dei tassi, ma i tassi di interesse continueranno a salire. Inoltre, possono volerci mesi prima che sia visibile l’effetto dei tassi in aumento. I problemi che emergono nel settore immobiliare sono un primo segnale.
Molti titoli azionari sono ancora sopravvalutati.
Le pressioni inflazionistiche saranno difficili da limitare. La Fed può anche pensare che basti aumentare i tassi, ma i prezzi di petrolio, benzina e alimentari negli Stati Uniti sono legati in parte a condizioni al di fuori del paese.
La storia potrebbe essere dalla parte degli investitori. A novembre e dicembre almeno. Sono due dei tre mesi più forti dell’anno, secondo lo Stock Traders Almanac. (Aprile è il primo). Inoltre, stanno arrivando le feste e ci saranno un sacco di spese, nei negozi fisici o online.
Nota: L’autore non possiede nessuno degli asset menzionati nell’articolo.