I tassi più bassi faranno deragliare la crescita degli utili di Intesa Sanpaolo?

Pubblicato 29.07.2024, 07:56
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Se la scorsa settimana abbiamo assistito a una raffica di report sugli utili, questa non sarà da meno, con numerose importanti compagnie italiane che riveleranno la loro performance finanziaria. Tra loro, Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), uno dei colossi bancari italiani.

La banca aveva stupito gli investitori con i solidi risultati del primo trimestre. Tuttavia, la recente decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di iniziare ad abbassare i tassi di interesse getta un’ombra sul settore bancario.

Analizzando nel dettaglio la performance di Intesa Sanpaolo, vedremo come la banca ha capitalizzato il precedente contesto dei tassi di interesse e come il mutato scenario della politica monetaria potrebbe influenzare la sua performance.

Taglio dei tassi della BCE a giugno: Un cambiamento della politica monetaria europea che potrebbe pesare sulla redditività delle banche

La Banca Centrale Europea ha compiuto una mossa storica a giugno, abbassando i tassi di interesse per la prima volta in cinque anni. La decisione è stata perlopiù dovuta al calo del tasso di inflazione, sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo del 2% della BCE.

La fiducia della banca centrale nei progressi registrati dalla sua lotta all’inflazione ha aperto la strada a questo cambiamento di politica, rendendo l’Eurozona la seconda grande economia ad allentare la politica monetaria.

Sebbene la BCE abbia deciso di lasciare i tassi di interesse invariati a luglio, le aspettative dei mercati indicano un ulteriore taglio a settembre, con una probabilità di circa l’80%.

Il vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, ha affermato che per quel momento la banca centrale avrà accesso a nuove proiezioni macroeconomiche, che offriranno solide basi per prendere una decisione.

Anche se il sentiment del mercato suggerisce potenziali tagli dei tassi dopo settembre, gli analisti di J.P. Morgan sono dell’idea che i partecipanti dei mercati potrebbero essere un po’ troppo pessimisti sulla traiettoria monetaria della BCE dopo quel periodo. Gli analisti delle banche si aspettano altre due riduzioni da un quarto di punto entro fine anno, con il tasso di deposito che raggiungerà il 2% entro settembre 2025.

Tassi di interesse chiave più bassi di norma significano minor margine di interesse netto per le banche, in quanto si riduce la differenza tra le entrate da interessi che guadagnano sui prestiti e gli interessi che pagano sui depositi. E questo può pesare sulla redditività. Tuttavia, tassi di interesse più bassi possono anche stimolare la crescita economica e i prestiti, portando a un possibile aumento della richiesta di finanziamenti e compensando potenzialmente la pressione sui margini.

Intesa Sanpaolo riuscirà a eguagliare il successo di Unicredit (BIT:CRDI) con questi tagli dei tassi?

Il colosso bancario italiano Unicredit ha annunciato utili da record il 24 luglio 2024, segnale che la compagnia ha avuto una performance di successo nel secondo trimestre dell'anno 2024. L’utile netto della banca è cresciuto del 5% rispetto al trimestre precedente, arrivando a ben 2,7 miliardi di euro, ben oltre le stime degli analisti.

Gli istituti finanziari europei stanno cercando di diversificare i flussi di entrate in risposta al picco dei tassi di interesse. La differenza di tasso di interesse tra tassi di prestito e quelli di deposito si sta riducendo, il che significa che gli istituti finanziari sono sempre più sotto pressione per compensare il calo dei proventi netti da interessi.

Per contrastare questa recente tendenza, il settore bancario italiano si è impegnato a espandere le attività con proventi da commissioni.

Questo metodo è stato sperimentato da Unicredit. Malgrado la banca abbia registrato un modesto calo delle entrate nette da prestiti nel trimestre, pari allo 0,4%, lo ha compensato con un significativo aumento delle commissioni dello 0,9% nello stesso periodo. Rispetto all’anno precedente, ciò rispecchia un considerevole incremento del 10% delle entrate da commissioni.

Il recente successo di Unicredit nel dare impulso ai propri ricavi da commissioni dimostra l’importanza di tale flusso di entrate per le banche italiane, mentre si ritrovano ad affrontare il mutato scenario dei tassi di interesse. I rader terranno dunque d’occhio i risultati del primo semestre di Intesa Sanpaolo, per individuare eventuali cambiamenti nelle entrate da commissioni.

Intesa Sanpaolo ha annunciato un inizio d’anno straordinario, riportando le più alte entrate nette trimestrali dal 2007. L’utile netto della banca è schizzato a 2,3 miliardi di euro nel primo trimestre del 2024, un sostanziale incremento del 21% su base annua.

Questa performance è stata sostenuta da un significativo miglioramento dell’efficienza dei costi, con la banca che ha raggiunto un rapporto costi/ricavi da record, al minimo storico del 38%.

Per sostenere un simile slancio, Intesa Sanpaolo ha delineato una strategia di crescita focalizzata su servizi di gestione patrimoniale, protezione e consulenza. La banca punta a una crescita a due cifre delle entrate da tariffe e commissioni, in particolare nelle divisioni di gestione patrimoniale e assicurazione.

Istantanea del prezzo delle azioni di Intesa Sanpaolo

Grafico giornaliero Intesa Sanpaolo - Fonte: TradingView

Intesa Sanpaolo ha tracciato una bella traiettoria al rialzo negli ultimi due anni. Il prezzo delle azioni della banca è balzato di oltre il 27% nel 2023 e ha proseguito la sua ascesa, registrando più del 30% solo nel 2024. Questa crescita sostenuta ha fatto schizzare il prezzo del titolo al massimo dal 2008. Il picco dell’anno è stato raggiunto a metà marzo 2024, quando le azioni hanno chiuso al massimo record di 3,7690 euro.

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