In queste ultime settimane ho letto molti "outlook" per il 2023 delle maggiori banche, con elenchi di previsioni per il nuovo anno, sorprese e possibilità di un cigno nero.
Una cosa è certa quando si tratta di mercati, questi non "considerano" per niente le previsioni. La mia unica "idea" infatti è che le previsioni ed il consenso, per una data asset class o manovra di politica monetaria, saranno probabilmente sbagliate. Ciò che pensiamo potrebbe accadere sui mercati spesso non si verifica.
Il 2023 sarà un altro anno con tante previsioni sbagliate?
Servendoci della statistica, probabilmente Il mercato azionario USA non darà "rendimenti medi" (tra il +7% e il +9.9%). Infatti attraverso i dati della NYU, partendo dal 1928, sono stati pochi gli anni in cui i rendimenti sono stati nella media, come nel 1993 quando l'S&P 500 ha registrato una performnace del +9,97%. Mentre la maggior parte delle volte ci sono stati forti rialzi o ribassi.
Dal 1928 al 2022, nel 70% dei casi ha registrato risultati a "due cifre" (negativi o positivi) ma si evidenzia anche una maggiore propensione al rialzo, un terzo di tutti i rendimenti si sono conclusi con guadagni del 20%. Infine gli anni in cui l'azionario è andato in rosso, come nel 2022, nel 50% dei casi le performance sono state negative per tutto l'anno con perdite dal 10% in poi.
Inoltre c'è da evidenziare che performance negative consecutive (due o più anni) sono piuttosto rare per l'S&P 500. Se guardiamo nuovamente al passato, dal 1950 in poi, le uniche volte in cui l'azionario è crollato più anni consecutivi è stato durante la recessione degli anni '70 e durante lo scoppio della bolla dot-com negli anni 2000.
Dal grafico possiamo notare come l'anno successivo ad un rendimento negativo, l'S&P 500 è salito in media del 20%, in aggiunta i cali del 20% e oltre hanno visto l'anno dopo performare positivamente del 27% (in media). Mentre gli anni dopo il "recupero" delle perdite precedenti, i rendimenti sono stati "piatti" registrando un performance media del 7%.
Inoltre, spesso si cerca di trovare risposte nel passato per trovare delle somiglianze (correlazioni) che diano input per i prossimi mesi.
Come possiamo notare dal grafico, pochissimi anni hanno una correlazione alta con il 2022, il che ha "senso" considerando che ogni anno è una storia diversa e potrebbe non ripetersi ed avere quindi solo un nesso di casualità.
Quello che più si avvicina in termini di performance è il 1962 con una correlazione dello 0,82 insieme a pochi altri. In aggiunta, dopo aver guardato le correlazioni più alte, visionate anche le performance dei successivi anni. Tutte più che positive ed degli 11 anni osservati, in 7 c'è stata una recessione prolungata.
Detto ciò potremmo comunque mantenere la nostra visione, come l'aggravamento della questione licenziamenti nel settore tech in cui nell'ultimo decennio le entrate e la forte liquidità immessa dalle banche hanno portato a grandi ed enormi profitti (e crescita del personale) fino al 2022. Infatti nell'ultimo anno abbiamo assistito ad una forte compressione del margine di profitto che ha portato le azioni value a registrare buone performance (dallo scoppio della bolla dot-com) cambiando la tendenza. Potremmo pensare che le obbligazioni siano un porto sicuro quest'anno dopo il "disastro" a cui abbiamo assistito (peggior anno della storia). Infatti il rendimento medio annuo dal 1976 è stato del 6,7% ed è bene rammentare che le obbligazioni hanno avuto performance positive "quasi" sempre rispetto ai cali dell'azionario.
Inoltre potremmo pensare che gli hodler di Bitcoin continueranno a puntare sulla decentralizzazione, sul valore intrinseco della moneta digitale. Ciò diventa sempre più difficile con l'aura negativa che circonda questo settore ormai da mesi. Ma non siete stupiti che non sia andato sotto i $10 mila? forse è proprio su questo che fanno forza i "tori".
Mentre il Gold si è comportato molto meglio, chiudendo il 2022 sui massimi di sei mesi. Potremmo pensare che sia il suo anno?
Come si denota dal grafico sta sovraperformando l'obbligazionario USA di lungo termine (TLT) e raggiungendo nuovi massimi rispetto alle azioni.
Concludendo...
La storia del mercati finanziari è fatta di grandi perfomance e di grandi perdite, ci saranno sempre vincitori e vinti, indipendentemente da quanto sia diversificato il vostro portafoglio e dal momento economico.
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