L’USD si è finalmente vendicato, capovolgendo le perdite delle ultime settimane contro tutte le altre valute G10.
Nell’ultima giornata di contrattazioni della settimana, il dollaro ha guadagnato lo 0,25% contro l’euro, il kiwi e l’aussie.
Divise considerate rifugi sicuri quali il franco svizzero e lo yen giapponese hanno resistito meglio alla pressione.
Gli investitori sono finalmente più fiduciosi sulle prospettive economiche degli USA, soprattutto quelle relative all’inflazione, in quanto la Fed si sta avvicinando al suo obiettivo.
I membri della Fed sembrano convinti di poter procedere nel graduale processo di restringimento senza correre il rischio di innescare un aumento inaspettato dell’inflazione.
Stando ai dati, infatti, il mercato del lavoro gode di buona salute, la crescita è solida – anche se si prevede un leggero rallentamento nel primo trimestre – e, cosa più importante, l’inflazione si sta muovendo nella direzione giusta.
Alla luce di queste premesse, gli investitori hanno assunto una posizione più rialzista sul biglietto verde, iniziando a ridurre la loro esposizione sui bond USA.
L’odierno calendario economico è fitto di eventi, soprattutto negli USA, dove i trader monitoreranno la prima lettura sulla crescita del PIL del primo trimestre, i consumi personali, il PCE di fondo e l’indice sul sentiment del Michigan.
Oggi sarà pubblicato anche il dato sulla crescita del PIL nel T1 nel Regno Unito, mentre in Giappone la BoJ ha già diffuso stamattina il suo rapporto trimestrale sulle prospettive economiche.
Anche la prossima settimana sarà intensa.
Lunedì sarà la volta di redditi e spese personali di marzo. L’ISM manifatturiero di aprile sarà reso noto martedì e mercoledì la Fed annuncerà la sua decisione sul tasso d’interesse. Anche i dati ADP e NFP saranno pubblicati la prossima settimana (rispettivamente mercoledì e venerdì).
La decisione sul tasso d’interesse della Fed sarà molto probabilmente un non-evento, dato che non ci sarà una conferenza stampa, potrebbe esserci qualche modifica nel comunicato, ma nulla di significativo. Manteniamo la nostra impostazione positiva sul biglietto verde, ma crediamo che sia ora di un consolidamento, soprattutto dopo un rally così brusco.