Dopo la brusca inversione di ieri sui mercati azionari, la domanda è se vedremo ulteriori ribassi in questo ultimo giorno della settimana o se invece i compratori sul calo arriveranno ancora una volta in soccorso. Ad ogni modo, dobbiamo essere tatticamente preparati come trader ed intervenire se necessario.
I mercati sono crollati, si sono ripresi e poi sono scesi nuovamente ieri, chiudendo giovedì sera vicino ai minimi della giornata. Gli investitori azionari sono rimasti sconvolti dalle probabilità di un rapido aumento dei tassi di interesse. Un altro brusco aumento dell’inflazione al consumo ha alimentato infatti le speculazioni che la Fed alzerà i tassi di interesse di 50 punti base a marzo, con numerosi altri aumenti a seguire nel corso dell’anno. I rendimenti dei bond decennali hanno infranto la barriera del 2,00%, pesando tantissimo sui titoli tech per via delle valutazioni esagerate del settore e dei suoi bassi rendimenti dei dividendi.
I lettori abituali sapranno che non sono stato molto rialzista sui titoli statunitensi negli ultimi mesi, per via dell’inevitabile aumento della Fed quest’anno. In un mio articolo sul NASDAQ 100 a metà dicembre, avevo messo in luce la possibilità di una correzione. L’indice si è preso il suo tempo, ma ha infranto la linea di trend e alla fine la media mobile su 200 giorni:
Il NASDAQ ora ha testato due volte la media su 200 giorni dal basso e, finora, gli orsi hanno resistito. Fino a quando la MA su 200 garantirà resistenza, i tori dovranno procedere con molta cautela, soprattutto alla luce del macro-contesto in rapido cambiamento.
La candela engulfing ribassista di ieri è chiaramente un altro segnale di avvertimento per i tori. Ed alimenta la possibilità di vedere un breakdown sotto il supporto a 14.500, il che potrebbe dare origine ad ulteriori vendite tecniche. A questo punto, non escluderei una rivisitazione del livello di 14.000 nei prossimi giorni.
Ma cerchiamo di non essere precipitosi e, come abbiamo detto, dobbiamo essere tatticamente preparati per ogni scenario. I segnali ribassisti di cui abbiamo parlato rendono chiaramente il NASDAQ un candidato al ribasso oggi. Ma a che punto diventerà di nuovo rialzista?
Ci sono almeno due modi tattici in cui i tori possono approfittare di un potenziale rally.
Il primo: aspettare una maggiore correzione e la formazione di un segnale rialzista, come un hammer, a livelli più bassi, anche se ciò dovesse significare aspettare per settimane. Oppure, una rapida ripresa oggi o nei prossimi giorni di trading sopra il livello di 15.000 e la media su 200 giorni sarebbe forse un segnale rialzista ancora più forte, in quanto invaliderebbe del tutto l’idea degli orsi. Quindi, potremmo allora vedere un brusco rally da short squeeze.
Detto questo, la mia ipotesi è che vedremo livelli più bassi sul NASDAQ e dunque mi concentrerei sul vendere sulla resistenza, anziché comprare sul calo al supporto, fino a quando il grafico non mi dirà altrimenti.