La borsa di Shanghai (+1,03%), che ha ampliato i guadagni per l’ottava seduta consecutiva, continua a cavalcare l’onda dell’ottimismo in previsione di nuovi stimoli imminenti da banca centrale e governo cinesi per mantenere un mercato rialzista “sano”, per far fronte al rallentamento economico dovuto al Covid. Gli investitori hanno messo da parte le preoccupazioni che un’accelerazione dell’inflazione cinese possa interferire con il piano di maggiori stimoli e anche le apprensioni per le crescenti tensioni fra Cina e USA per Hong Kong. L’Hang Seng (+0,47%) ha guadagnato, e anche Nikkei (+0,93%) e Topix (+0,53%) hanno registrato un rialzo dopo le perdite in avvio di settimana.
Negli USA, il Nasdaq ha raggiunto un massimo pari a 10.700 punti sulla scia dei costanti flussi verso i titoli tecnologici; anche l’S&P500 (+0,78%) e il Dow (+0,68%) hanno chiuso una seduta di scambi a singhiozzo con il segno più. Le grandi società USA continuano a prosperare sulle aspettative di ulteriori stimoli fiscali e monetari, dal momento che la Federal Reserve (Fed) non ha altra scelta, se non accrescere gli stimoli, visti i rischi crescenti per l’economia dovuti al Covid. Il numero di contagi negli USA ha superato i 3 milioni e la California ha registrato l’aumento giornaliero più consistente.
Il dato sulle richieste di disoccupazione USA in uscita oggi potrebbe riservare una sorpresa negativa, per effetto dell’aumento di nuovi casi in alcuni stati e delle riaperture a rilento, anche se la reazione del mercato ai dati diventa sempre più imprevedibile.
Le borse si scostano sempre di più dai fondamentali economici sottostanti. Ora le valutazioni sono fortemente legate alle aspettative di nuovi stimoli. Le notizie negative sono considerate positive nell’ottica di nuovi stimoli e sostengono l’attuale rally dei mercati azionari, per lo meno dei maggiori titoli USA. La certezza che il denaro continuerà a fluire sui mercati finanziari tranquillizza gli investitori propensi al rischio. C’è il rischio di forti venti contrari improvvisi, ma all’inizio la reazione del mercato alle notizie è sempre più confusa, quindi le tempistiche di una potenziale correzione sono imprevedibili. E poi ci si aspetta che le flessioni siano circoscritte per via delle solide pressioni all’acquisto quando i prezzi calano.
Per quanto riguarda le singole società, Google (NASDAQ:GOOGL) ha abbandonato l’intenzione di offrire un ampio servizio di cloud in Cina perché le crescenti tensioni fra USA e Cina fanno aumentare i timori sull’ossessione del governo cinese di controllare il flusso dei dati all’interno dei suoi confini. Le piattaforme cinesi online sono sicuramente un eldorado, ma rimangono mari agitati per gli attori stranieri perché negli ultimi anni la Cina ha reso più stringente la politica sui dati, anche se il paese sembra sempre più aperto al mondo dal punto di vista commerciale e finanziario. Il prezzo dell’azione Alphabet non risentirà comunque di questa notizia e rimane sulla buona strada per sfidare il massimo storico a 1.530, toccato prima dell’ondata di vendite provocata dal Covid.
L’attività sui futures europei indica un avvio positivo per la seduta di giovedì.
Nel frattempo si sta stabilizzando la domanda di beni rifugio, con un incremento dei flussi verso titoli di Stato USA, franco svizzero e oro.
L’oro ha sfondato la resistenza a $1800, compiendo un rally sugli stop fino a $1820 all’oncia. Che il rafforzamento del momentum positivo dell’oro sia dovuto alla scivolosità dei mercati del rischio o alle crescenti speculazioni che un progresso possa arrivare fino ai $2000 all’oncia, la sensazione che l’oro sia stato comprato troppo rapidamente in un periodo troppo ravvicinato potrebbe incoraggiare una pausa nel breve termine. Maggiore il prezzo di un’oncia, maggiore il rischio di una brusca correzione al ribasso.
Sul forex, l’indice dell’USD ha toccato il minimo da quattro settimane, con il capitale che continua a riversarsi su asset più rischiosi.
L’euro è progredito fino a 1,1370 contro il biglietto verde, in vista dell’odierno vertice dell’Eurogruppo. Gli investitori desiderano un accordo sul pacchetto di salvataggio da 750 miliardi di euro che ripristinerebbe la fiducia nell’integrità dell’Eurozona e nell’euro. Tuttavia, la mancanza di progressi o notizie sconfortanti potrebbero minare l’ottimismo per l’euro e compromettere i recenti progressi della moneta unica contro il dollaro.
La sterlina ha toccato il massimo da tre settimane sulla scia della mini-finanziaria più corposa del previsto volta a stimolare l’economia britannica. L’ultimo pacchetto di stimoli del Regno Unito ammonta quasi all’1% del PIL, a fronte dello 0,5% stimato, per effetto del taglio dell’IVA per le strutture ricettive e il settore dell’intrattenimento. Anche se questo annuncio è molto inferiore alle misure che il governo britannico si prepara a introdurre, che si avvicineranno al 7% del PIL britannico, la notizia è positiva per la ripresa e la sterlina. Considerato anche il diffuso indebolimento dell’USD, il cable potrebbe salire verso la media mobile a 200 giorni pari a 1,2685, ma qui dovrebbe imbattersi in una solida resistenza perché gli orsi della sterlina di medio termine probabilmente coglieranno l’opportunità per rafforzare i corti, considerando le continue preoccupazioni per la Brexit.
In chiusura, il greggio WTI si è mostrato resiliente all’aumento inaspettato delle scorte USA, pari a 5,7 milioni di barili, registrato la scorsa settimana. La direzione di breve termine è incerta, perché gli investitori non sono certi che continuare a sostenere il rally sia una buona idea; il binomio costituito da calo delle prospettive di domanda e maggiore offerta farebbe infatti propendere per la direzione opposta. L’incapacità di estendere i guadagni sopra la soglia dei $40 segnala che una correzione ribassista potrebbe essere dietro l’angolo.