Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com.
Da inizio ottobre, gli indici S&P 500 e NASDAQ 100 sono schizzati rispettivamente di ben il 10% ed il 15%. La spinta al rialzo è legata ad una stagione degli utili del terzo trimestre migliore del previsto. Tuttavia, la stagione degli utili più forte del previsto non si è tradotta in prospettive più robuste per il 2022 o il 2023, con le stime sugli utili salite appena per questi anni. Tutto il rally viene trainato da un rapporto PE più alto.
Semmai, il recente rialzo dovrebbe essere più problematico che mai. È un segnale di avvertimento il fatto che questo rally dall’inizio di ottobre non sia dovuto ad un miglioramento dei fondamentali ma ad un’ulteriore propensione al rischio.
Rallentamento della crescita, aumento del PE
L’indice NASDAQ 100 attualmente è scambiato a 29 volte le stime sugli utili 2022, un livello nettamente maggiore di metà maggio, quando era scambiato a 24 volte. Il multiplo in espansione arriva mentre le stime degli analisti per il NASDAQ 100 sono scese a 551,22 dollari ad azione, con un crollo di quasi il 2% dal picco di settembre di 562,16 dollari. Inoltre, il tasso di crescita per il NASDAQ 100 dovrebbe scendere ad appena l’8,8% il prossimo anno. Questo tasso di crescita futura sta scendendo decisamente dalla metà di luglio, quando si attestava al 13,1%.
Non va meglio per l’S&P 500, che ha visto il suo rapporto PE salire a circa 21,4 volte le stime sugli utili 2022, da 20 del 4 ottobre. Il suo attuale rapporto PE è il massimo per l’indice dall’inizio della pandemia di coronavirus, rispetto alle stime del 2022. Intanto, le stime sugli utili per il 2022 sono salite di meno dell’1% dal 30 settembre a 217,11 dollari ad azione. Il tasso di crescita per l’S&P 500 dovrebbe attestarsi a poco meno dell’8%.
L’aumento dei rapporti PE
Sembra piuttosto strano vedere un mercato azionario schizzare con un aumento del rapporto PE quando i due maggiori indici stanno vedendo delle revisioni degli utili a stabili o in calo, insieme ad un rallentamento dei tassi di crescita. La mossa al rialzo è il contrario di quanto ci si aspetterebbe: tassi di crescita lenti e stime sugli utili stabili o in calo dovrebbero far scendere il rapporto PE ed il valore di questi indici azionari.
I guadagni potrebbero non durare
Se il NASDAQ 100 dovesse invertire il suo rapporto PE di 26 (al 4 ottobre) in base alle attuali stime sugli utili 2022, l’indice avrebbe un valore di 14.331. Sarebbe l’1% in meno della chiusura del 4 ottobre di 14.472 e quasi il 10,3% al di sotto del livello di chiusura di 15.985 del 10 novembre. Ecco quanto ha guadagnato il mercato nelle ultime settimane, solo perché il rapporto PE è salito.
Rende l’attuale rally del mercato azionario molto sospettoso e lo lascia su un terreno fragile. Considerato che il tasso di crescita degli utili del prossimo anno sta scendendo stabilmente, si potrebbe affermare che il rapporto PE per il NASDAQ 100 dovrebbe essere persino più basso del valore del 4 ottobre.
Se il rally dovesse saltare, non dovrebbe essere una sorpresa: non c’erano le basi perché si verificasse, in primo luogo.