Crollo o correzione dei mercati? In ogni caso, ecco cosa fare adessoVedi i sopravvalutati

La PBoC taglia il tasso di riferimento, in calo l’indice australiano NAB

Pubblicato 11.05.2015, 12:00
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Le piazze azionarie asiatiche sono in rialzo perché la banca centrale cinese ha deciso di allentare la sua politica monetaria per la terza volta da novembre 2014. Domenica la PBoC ha tagliato di 25 punti base il tasso di riferimento sui prestiti a un anno, portandolo al 5,1%, come pure quello sui depositi, sempre a un anno, portandolo al 2,25%. La borsa di Shanghai ha guadagnato il 2,91%, recuperando in parte le perdite della scorsa settimana. L’Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dello 0,82% a 27.804 punti, mentre il Nikkei guadagna l’1,25%. La Cina ha anche pubblicato le cifre sull’IPC di aprile, attestatosi all’1,5% a/a rispetto all’1,6% previsto e all’1,4% precedente, e l’IPP, risultato in calo del -4,6% a/a a fronte del -4,5% previsto.

L’USD/JPY non è riuscito a superare la resistenza a 120,18 (50% di Fibonacci sulle vendite di marzo) e oggi ci riproverà sicuramente. Troviamo un forte supporto a 118,50 (minimi multipli di aprile) e una resistenza intorno a 120,61/82 (61,8% di Fibonacci e massimo del 13 aprile).

In Australia, l’azionario annaspa dopo che l’indice NAB di aprile sulle condizioni delle imprese è sceso a 4 punti (rispetto ai 6 punti del rilevamento precedente). La fiducia delle imprese è rimasta stabile a quota 4. Da giovedì l’AUD/USD viene scambiato all’interno della fascia compresa fra 0,7869 e 0,7968. L’AUD si aggira intorno all’area di supporto a 0,7869/84 e potrebbe trovare un supporto al ribasso a 0,7805 (50% di Fibonacci sul rally di aprile). La coppia, tuttavia, si sta avvicinando alla base del canale ascendente, una violazione di questo supporto spianerebbe la strada a un’ulteriore svalutazione dell’AUD verso 0,77 e poi 0,7550. La coppia NZD/USD è stata oggetto di pesanti vendite nelle prime ore della seduta asiatica, scendendo del -1,43% a 0,7392 dopo le voci di nuovi tagli d’interesse dalla RBNZ. La prossima riunione è in programma il 10 giugno.

In Europa, i futures sugli indici azionari sono contrastati, con l’Euro Stoxx 50 piatto, il DAX a -0,06% e l’SMI in rialzo dello 0,17%. Nel Regno Unito, l’azionario si è consolidato dopo il brusco apprezzamento avvenuto sull’onda della vittoria dei conservatori. La coppia GBP/USD ha raggiunto il massimo da 10 settimane a 1,5523 e ha testato la forte resistenza a 1,5552/69 (massimo 26 febbraio, 38,2% di Fibonacci sulle vendite da luglio ad aprile). L’EUR è ancora in caduta libera contro la sterlina. Dopo la breve pausa di venerdì, l’EUR/GBP è stato offerto all’inizio della seduta asiatica. Il prossimo supporto staziona intorno a 0,7193 (61,8% di Fibonacci sul rally di marzo-aprile). La riunione di oggi della BoE sarà un non-evento e la politica rimarrà invariata.

L’EUR/USD sta calando gradualmente verso il prossimo supporto a 1,1043/59 (massimo segnato il 18 marzo, ora supporto e 38,2% di Fibonacci sul rally di aprile). L’USD dovrebbe trovare un po’ d’interesse all’acquisto sotto l’ultimo livello. Il rapporto sul lavoro USA di venerdì ha rassicurato i mercati; il dato NFP si è attestato a 223 mila unità rispetto alle 228 mila previste (il dato precedente è stato rivisto al ribasso, a 85 mila). Apparentemente gli operatori si aspettavano molto peggio e sono rimasti soddisfatti del risultato. Ad aprile, però, le retribuzioni orarie medie sono scese del 2,2% a/a (o dello 0,1% m/m), invece gli analisti avevano previsto un rialzo del 2,3% a/a (o dello 0,2% m/m). Continuiamo a concentrarci sulla crescita delle retribuzioni perché essa consentirà un aumento dell’inflazione e quindi la Fed potrà finalmente iniziare ad aumentare i tassi. Continuiamo a prevedere un rialzo a settembre.

L’attenzione dei mercati si sposterà dalle elezioni politiche nel Regno Unito alla Grecia, perché oggi a Bruxelles si riuniscono i ministri delle Finanze dell’Eurozona per discutere l’assegnazione degli ultimi 7,2 miliardi di euro per aiutare il governo ellenico a corto di liquidità. Domani, infine, la Grecia dovrà rimborsare al FMI il prestito da 750 milioni di euro.

Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd

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