I principali listini europei pagano le prese di profitto da parte dei principali investitori che si preparano a risistemare i propri portafogli in vista degli impatti del quantitative easing previsto per domani.
Il Dax ed il FTSE MIB, dopo il rally del 30 Novembre, si ritrovano allo stesso punto di partenza di inizio settimana; simmetricamente opposto l’andamento del FTSE 100 inglese, che dopo il calo dell’altro ieri, recupera lo 0.63% nella giornata di ieri.
A Wall Street situazione ampiamente positiva, nonostante la caduta dell’indice ISM, con i tre principali indici che chiudono con un rialzo vicino al punto percentuale. A guidare la crescita l’indice S&P 500 che registra un notevole +1.07% in chiusura.
Sul fronte asiatico, positivo l’andamento della Cina, nella speranza di un nuovo stimolo da parte del governo, mentre in Giappone il Nikkei 225 perde lo 0.37%, dopo i dati deludenti sulla produzione industriale.
Al ridosso della notizia che molti attendono dall’Eurotower, nella giornata di ieri l’euro si è rafforzato – nonostante la manovra attesa sia esattamente nella direzione opposta –. Il principale motivo di tale fenomeno, oltre al dato positivo sull’occupazione in Europa, è che gli investitori attendono il momento giusto prima di avviare le proprie posizioni ribassiste, che, realisticamente, cominceranno a svilupparsi dalla giornata di domani.
La moneta del vecchio continente guadagna, infatti, verso le principali controvalute – EUR/USD +0.59%; EUR/JPY+0.43%; EUR/GBP +0.46% – mentre il dollaro, in maniera reciproca, registra una leggera flessione.
Sedute generalmente poco volatili nel comparto delle materie prime. Il sentiment attendista che domina il mercato in queste ore sembra essersi esteso anche alle commodities. Di fatto Oro (+0.24%) e Petrolio Greggio (+0.02%), chiudono in sostanziale parità la giornata di ieri, confortati anche dalla leggera flessione del dollaro, in calo dello 0.40%.
Le notizie macroeconomiche di ieri si sono archiviate con l’incoraggiante dato sui livelli di disoccupazione in Europa (10.7% rispetto al 10.8% previsto) ed il positivo andamento del settore degli acquisti americano.
È evidente che però, i mercati diano meno peso a questo tipo di notizie, data la grande importanza che avranno le politiche monetarie emanata da Europa (domani) ed USA (il 16 dicembre).
La giornata di oggi si mostra nuovamente divisa idealmente in due, con l’area europea interessata la mattina – dati sull’inflazione attesi per le 11:00, e quella americana che, invece, sarà protagonista nel pomeriggio a partire dalle 14:10, con notizie economiche fondamentali e soprattutto con gli interventi dei membri del FOMC e la conferenza della Presidente della Fed, Janet Yellen.
Andrea Cangiano
UCapital, Financial Advisor