Quadro macro economico
Chiusura di settimana in ordine sparso per le borse del Vecchio continente: a Londra il FTSE 100 ha terminato in calo di mezzo punto percentuale a -0,54% mentre l’IBEX 35 è sceso dello 0,35%. Segno più invece per il Dax a +0,46% e il Cac40 a +0,24%.
A Londra spicca il -1,18% di Royal Bank of Scotland Group PLC (L:RBS) che nel terzo trimestre ha registrato una perdita operativa di 842 milioni di sterline lanciando un warning sulle spese legali, a Madrid -3,46% per BBVA (MC:BBVA) che nel Q3 ha perso 1,06 miliardi e sul listino francese +1,77% di BNP Paribas SA (PA:BNPP) che ha annunciato un incremento dell’utile del 14,5% annuo. Sempre a Parigi, lettera su l'oreal (-4,57%) dopo aver annunciato vendite trimestrali sotto le stime.
Piazza Affari ha chiuso invariata allo 0,00% l’ultima seduta di un mese brillante per i listini azionari del Vecchio Continente. La settimana è stata dominata dalle Banche centrali e dalla raffica di risultati societari.
Telecom Italia (MI:TLIT) (+0,55%) sotto i riflettori in scia all’ascesa di Xavier Niel nell’azionariato. Il titolo del gruppo tlc questa mattina è arrivato fino a 1,316 euro, il livello più alto dal 2008, per poi ridurre significativamente i guadagni nella seconda parte di seduta. Niel, fondatore dell’internet provider Iliad e comproprietario di “Le Monde”, ha comunicato alla Consob di aver incrementato, in data 27 ottobre 2015, la partecipazione potenziale precedentemente detenuta, tramite la società indirettamente controllata RockInvestment, in Telecom Italia e di detenere una posizione lunga complessiva pari al 15,143% del capitale con diritto di voto.
Contrastate le banche con gli acquisti che hanno premiato Banco Popolare (MI:BAPO) (+1,49%) e Banca Popolare di Milano Scarl (MI:PMII) (+0,11%), mentre sono finite in negativo Intesa Sanpaolo (MI:ISP) (-1,55%) e Unicredit (MI:CRDI) (-0,25%).
Senza verve CNH Industrial NV (MI:CNHI), invariata a 6,15 euro, all’indomani dei conti del terzo trimestre archiviato con una perdita di 128 milioni di dollari; sulla quale hanno pesato oneri straordinari di circa 150 milioni relativi al business in Venezuela. L’utile operativo delle attività industriali è sceso a 245 milioni di dollari dai 522 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi della società del Lingotto attiva nelle macchine agricole e nei veicoli industriali hanno mostrato una contrazione del 24% a 5,9 miliardi di dollari. Nella galassia del Lingotto è invece andate bene Fiat Chrysler Automobiles NV (MI:FCHA) che ha guadagnato l’1,20%. Vendite su Finmeccanica (MI:SIFI) (-2,37%) che ha perfezionato il closing della cessione di Ansaldo STS (MI:STS) a Hitachi. Infine ancora debolezza su ENI SpA (MI:ENI) (-1,13%) all’indomani dei conti del terzo trimestre.
Dal punto di vista macroeconomico, l’ultima seduta della settimana nonché del mese di ottobre inizia di buon mattino con la pubblicazione delle vendite al dettaglio tedesche rimaste invariate nel mese di settembre. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,4%. Il dato di agosto è stato rivisto al ribasso, da -0,6% a -0,7%. Su base annua le vendite al dettaglio sono aumentate in Germania a settembre del 3,4%. Gli esperti avevano previsto un aumento del 4,1%.
Dall’eurozona, l’istituto di statistica centrale Eurostat, ha comunicato che in base alle stime preliminari i prezzi al consumo hanno registrato ad ottobre una variazione nulla. Il dato è conforme alle stime degli economisti. I prezzi al consumo erano aumentati nella zona euro a settembre dello 0,1%. Si era trattato del primo calo da marzo. La Banca Centrale Europea ha come obiettivo un tasso d'inflazione al di sotto del 2% per il medio termine. Sempre l’Eurostat, ha comunicato che il tasso di disoccupazione è sceso nella zona euro settembre al 10,8%. Si tratta del più basso livello dal gennaio del 2012. Gli economisti avevano previsto un tasso di disoccupazione all’11%. Il dato di agosto è stato rivisto al ribasso, dall'11% al 10,9%.
Nel pomeriggio arrivano dagli Stati Uniti, una sfilza di news macro. Si inizia con il Dipartimento del Commercio Commercio che ha annunciato che le spese per consumi (Personal Spending) sono aumentate negli Stati Uniti a settembre dello 0,1%. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,2%. Il dato di luglio è stato rivisto al rialzo, da +0,3% a +0,4%. Il reddito personale (Personal Income) è aumentato settembre dello 0,1%. Gli esperti avevano atteso un aumento dello 0,2%.
Il PCE core, uno degli indicatori più seguiti dalla Federal Reserve per monitorare l'inflazione, è aumentato dello 0,1%. Il dato è conforme alle stime del consensus. Su base annua il core PCE è salito dell'1,3%. La banca centrale statunitense tollera, non ufficialmente, una crescita dell'inflazione da anno ad anno tra l'1% ed il 2%.
A seguire, l’Università del Michingan ha annunciato che in base alle sue stime definitive il suo indice relativo alla fiducia dei consumatori statunitensi (Michigan Consumer Confidence Index) è salito ad ottobre, rispetto a settembre, da 87,2 a 90 punti. Si tratta del primo aumento da quattro mesi. La stima preliminare aveva indicato 92,1 punti. Gli economisti avevano previsto 92,6 punti. Ed Infine, il Chicago PMI è aumentato a ottobre, rispetto a settembre, da 48,7 a 56,2 punti. Si tratta del più alto livello da gennaio. Gli economisti avevano atteso un lieve aumento a 49 punti.
Quadro tecnico mercato valutario
Scenario settimanale
Dopo un forte movimento bearish della scorsa settimana di ben 380 punti, movimento tra l’altro anticipato dalla pin bar ribassista o meglio dalla shooting star formata due settimane fa; gli ultimi cinque giorni di negoziazioni si chiudono con una candela di stampo rialzista, quasi una hammer, dove nella prima parte della settimana abbiamo assistito ad un movimento ribassista, movimento condizionato soprattutto dal meeting del FOMC (il braccio esecutivo della Fed) di mercoledì sera, fino a raggiungere un minimo weekly a 1,0896, per poi passare il testimone ai compratori che riescono a riportare nuovamente le quotazioni fino in area 1,1100. Nonostante tale movimento rialzista, fino a quando le quotazioni restano al di sotto il limite inferiore del canale rialzista, la view di breve – medio periodo resta ribassista.
Scenario giornaliero
La coppia più tradata del mercato forex, piano piano si sta riprendendo dal colpo che ha avuto subito dopo la pubblicazione del meeting della Fed. Nelle ultime due sedute della settimana la major è riuscita a guadagnare circa 150 punti dai minimi raggiunti mercoledì sera a 1,0896. Il dilemma per tutti è capire che cosa vuole fare veramente la Yellen e company nel prossimo meeting che si terrà nel mese di dicembre.
Si ritiene che non sarà semplice, al momento, aumentare il costo del denaro, a causa degli ultimi dati macro economici non positivi; in particolare il nocciolo della questione restano sempre i dati sull’occupazione ed il 2% dell’inflazione, quest’ultimo traguardo, a mio parere, sarà molto difficile da raggiungere negli ultimi due mesi dell’anno, il tempo è pochissimo, quindi molto probabilmente sarà tutto posticipato ai prossimi meeting che si terranno nel 2016. La situazione descritta potrebbe portare una certa turbolenza su questo cambio.
Situazione futura
Nonostante il movimento rialzista degli ultimi due giorni della settimana, ed il periodo non tanto favorevole per il dollaro americano a cause delle varie vicende macro economiche ed in primis la spinosa questione sul rialzo o meno dei tassi di interesse, la mia visione di medio periodo resta sempre bearish, a continuazione del movimento iniziato esattamente dai massimi raggiunti il 15 ottobre. In base a questa visione, ho già inserto, l’altro ieri, un altro ordine pendente di vendita, entrato a mercato mercoledì sera, ed al momento è in leggera perdita di una trentina di punti. Di seguito i set up di ingresso a mercato. Sell Stop. Entry Point 1,0990; Stop Loss 1,1110; Target 1,0540.
Situazione indicatori
Gli indicatori cerchiati in verde, segnalano una possibile continuazione del movimento rialzista anche nella seduta di domani. In particolare, l’RSI si trova in zona di ipervenduto e sta incrociando la linea 20.
USD/JPY
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,8% a 19.083,10 punti e il Topix lo 0,7% a 1.558,20 punti. Durante l’intero mese di ottobre il Topix ha guadagnato il 10%. Per l’indice si è trattato della migliore performance mensile dall’aprile del 2013. La Bank of Japan ha lasciato la sua politica monetaria. Tuttavia, secondo indiscrezioni di stampa, il governo giapponese starebbe considerando il lancio di nuovi stimoli fiscali.
La BoJ ha inoltre tagliato le sue stime sul tasso di inflazione “core” per il corrente esercizio dallo 0,7% allo 0,1% e per il prossimo dall’1,9% all’1,4%. Per l’esercizio che termina alla fine del marzo del 2018 la Bank of Japan continua ad attendersi un inflazione “core” all’1,8%. L’istituto guidato da Haruhiko Kuroda ha tagliato anche le sue stime di crescita: Il PIL è visto ora crescere durante il corrente esercizio dell’1,2% (da +1,7%) e durante il prossimo dell’1,4% (da +1,5%). La stima per l’esercizio che termina alla fine del marzo del 2018 è stata rivista leggermente al rialzo, da +0,2% a +0,3%.
Scenario settimanale
Sul weekly chart della coppia che vede contrapposti il dollaro americano dallo yen giapponese, non c’è tanto da dire; il grafico parla da se, nel senso che le quotazioni restano sempre all’interno di un range ben definito tra 118,80 e 121,50, ed al momento non si intravede nessuno spiraglio che possa prefigurare, nelle prossime settimane, un movimento diverso da quello di congestione che ha influenzato la coppia nelle ultime otto settimane.
Scenario giornaliero
Nell’ultima seduta della settimana, subito dopo la decisione della BoJ, la coppia usd/jpy si è rafforzata fino a raggiungere 121,50, per poi scendere rapidamente durante il resto della seduta fino ad attestarsi sotto la soglia dei 121,00 mantenendosi al di sotto della resistenza giornaliera (colore rosso) a 120,84, subito dopo che gli operatori avevano elaborato l’informazione. Come abbiamo già evidenziato nel grafico settimanale, anche sul giornaliero la coppia resta all’interno di un movimento di congestione tra 121,50 e 120,30.
Situazione futura
Probabile un’altra seduta senza precisi movimenti direzionali, a tal punto l’analisi candlestick non fornisce set up di ingresso a mercato. Restiamo fuori da giochi
Situazione indicatori
Gli indicatori tecnici non segnalano indicazioni univoche.
GBP/USD
Scenario settimanale
Anche il Cable come la coppia usd/yen, ha una lettura weekly non proprio facile da interpretare. In pratica se osserviamo la configurazione grafica di quello che è successo nelle ultime trenta candele settimanali ci rendiamo presto conto che si tratta di un marasma totale; ovvero non c’è una direzione precisa, ma non c’è neanche un piccolo accenno di direzionalità.
L’unica certezza che riesco a trarre guardando il grafico weekly è che la coppia per diverse volte in passato è riuscita a rimbalzare in zona supporto area 1,5250, dove passano contemporaneamente due livelli statici una a 1,5260 livello settimanale (colore blu) e l’altro a 1,5230 livello mensile (colore verde). ... sembrerebbe un accenno della terza fase di espansione, dopo la prima fase di impulso ribassista iniziata dai massimi a 1,7160 del luglio del 2014, seguita dalla fase di correzione che ha portato il cable dai minimi da 1,4560 fino a 1,5930, staremo a vedere che succede.
Scenario giornaliero
Nell’ultima seduta della settimana, si registra un forte apprezzamento della sterlina nei confronti delle principali valute. Il movimento più forte è stato attuato proprio nei confronti del dollaro americano, spingendo la coppia al rialzo di ben 160 punti, portando nuovamente le quotazioni al di sopra della trend line ribassista, la quale più volte nelle passate analisi, è stata indicata come area di sbarramento contro nuovi movimenti rialzisti.
Tale movimento bullish odierno, ha fatto saltare la mia visione futura della coppia, in quanto la mia view era verso la continuazione del movimento short fermo restando la formazione delle candele daily al di sotto il livello dinamico. In pratica, anche nell’analisi di ieri, avevo messo in cantiere la continuazione del movimento sul brevissimo termine iniziato con la candela di giovedì ma avevo indicato come area di arrivo un pullback al di sotto della stessa trend line ribassista.
Situazione futura
Al momento l’analisi tecnico – grafica, ed in particolare il nuovo scenario dato dalla lunga candela rialzista non mi fornisce elementi precisi per determinare in futuro cosa vuole fare la coppia, nel senso che appare incomprensibile se si possa trattare di un movimento isolato oppure di un nuovo movimento rialzista. A questo punto resto in stand-by.
Situazione indicatori
Gli indicatori cerchiati in verde evidenziano la continuazione del forte movimento rialzista anche nelle prossime sedute. Attendo cosa succede.