Il 2018 si è aperto con un parziale indebolimento della ripresa italiana anche se l'intonazione di fondo dell'andamento economico resta moderatamente positiva.
E' quanto emerge dalla nota di congiuntura di aprile elaborata dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio.
Secondo le stime UPB l'aumento del PIL nel 1 trimestre sarebbe stato dello 0,26 per cento (contro lo 0,32 per cento nell'ultimo trimestre 2017) e rallenterebbe ancora marginalmente nel 2 trimestre, attestandosi sullo 0,21 per cento.
La crescita del PIL nel primo semestre raggiungerebbe, nell'insieme, lo 0,5 per cento in flessione rispetto alla seconda metà del 2017, quando l'incremento sui precedenti sei mesi era stato dello 0,8 per cento.
Ma i segnali di frenata, sottolinea l'Upb",confermati anche dai recenti dati su fatturato e ordinativi, non sembrano, almeno per ora, il sintomo di un'inversione di tendenza più marcata".
Infatti la produzione industriale dovrebbe comunque registrare un incremento rispetto alla media ottobre-dicembre, grazie a un rimbalzo dell'indice atteso per il mese di marzo.
Inoltre, nonostante la battuta d'arresto dell'attività produttiva, la fase espansiva risulta a inizio 2018 ancora notevolmente estesa tra i vari comparti manifatturieri".
Apertura contrastata per le principali Borse europee, all'indomani della chiusura in calo di Wall Street appesantita dall'andamento ribassista dei titoli tecnologici.
Debolezza questa mattina anche per la Borsa di Tokyo che ha archiviato la giornata con un moderato ribasso.
In avvio di scambi in Europa segno positivo per il Cac40 e il Ftse 100 che salgono rispettivamente dello 0,09% e dello 0,50%, mentre il Dax è in territorio negativo, con un leggero ribasso dello 0,12 per cento.
Le quotazioni del Future Petrolio Greggio WTI sono in calo ma si mantengono sopra la soglia di 68 dollari al barile in attesa del vertice Opec/Russia.
FIBO Group