L’euro è sceso ai minimi degli ultimi due mesi, appesantito dalle preoccupazioni che l’incremento dei rendimenti dei Treasuries Usa possa spingere la moneta unica a rompere al ribasso il range in cui si è mossa per la gran parte di quest’anno, spingendo gli hedge fund a liquidare alcune delle loro posizioni lunghe.
Pesano sull’euro anche le preoccupazioni che i membri della BCE possano manifestare un’attitudine più cauta nella riunione di giovedì, anche se secondo alcuni analisti l’euro potrebbe essere sceso troppo.
Nonostante la recente debolezza di alcuni dati macro, il mercato rimane comunque positivo sull’euro, il dollaro si mantiene invece vicino ai massimi degli ultimi tre mesi rispetto a un paniere di valute, dopo aver ricevuto una spinta dall’incremento dei rendimenti del decennale Usa verso il 3%.
Le azioni europee si sono mosse verso l'alto alle 08.00 GMT, rafforzandosi sulla scia di un euro più debole, con lo STOXX 600 pan-europeo in aumento dello 0,16% rispetto ai massimi di 10 settimane raggiunti ieri.
Il blue chip Euro Stoxx 50è salito dello 0,35% grazie ai guadagni nel settore tecnologico, il DAX 30 tedesco è aumentato dello 0,30%, supportato dalla notizia che la tedesca SAP SE (DE:SAPG), la più grande azienda tecnologica d'Europa, stava guadagnando terreno rispetto ai concorrenti come Oracle.
Il FTSE 100 britannico è salito dello 0,30%, il CAC 40 francese 40 è salito dello 0,09%, mentre l'IBEX 35 spagnolo è diminuito dello 0,04%.
Gli indici che tracciavano le azioni statunitensi erano in territorio positivo.
I prezzi del Future Petrolio Greggio WTI oggi sono aumentati, il WTI è salito a 69,06 $ (+ 0,61%), e il Brent è stato visto l'ultima volta a 74,99 $ (+ 0,37%), il più alto da novembre 2014.
Nei metalli preziosi, l'XAU/USD è salito a 1,327,10 $ (+ 0,24%) l'oncia.
FIBO Group