Il mercato azionario continua a galoppare, soprattutto in Asia dove l’indice MSCI Asia Pacific segna nuovi massimi storici, in rialzo dello 0.8% grazie alla spinta dei listini della Cina. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna quasi il 2% e si porta sui massimi da 13 anni.
Il Brent frena la sua corsa, dopo 8 sedute consecutive al rialzo. Stamattina è poco mosso intorno ai $61 il barile. L’American Petroleum Institute stima un calo delle scorte settimanali statunitensi di circa 3 milioni di barili. Bloomberg segnala una situazione particolare sulle opzioni chiamata backwardation, secondo cui le opzioni a breve sono più costose di quelle a lungo periodo.
Sul fronte dei dati, in Germania i prezzi al consumo sono aumentati dell’1% a gennaio, in linea con le attese. l’indice IPC rileva un aumento dello 0.8%, l’indice armonizzato è aumentato dell’1.4% sul mese e dell’1.6% sull’anno.
L’indice dei prezzi al consumo della Cina, invece, ha deluso le attese a gennaio, evidenziando un calo annuo dello 0.3%. Su base mensile l’incremento è stato dell’1% a gennaio. L’indice dei prezzi alla produzione è cresciuto dello 0.3% su base annua.
L’agenda oggi prevede i dati EIA sulle scorte settimanali di greggio statunitense, il discorso del governatore della BoE, Bailey, e del governatore della FED, Powell.