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Morning adviser, nuovi minimi per lo yen

Pubblicato 12.02.2013, 08:20
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Apertura asiatica abbastanza tranquilla quella vissuta ieri, con liquidità ridotta sui mercati, che hanno cominciato a muoversi verso sera, con l’avvicinarsi della nuova sessione, in chiusura mentre scriviamo.

Grande protagonista nella notte lo yen giapponese, che dopo i tentativi di discesa mostrati durante la giornata di ieri, è riuscito a far segnare nuovi minimi nei confronti del dollaro americano, sulla scia delle dichiarazioni di Haruhiko Kuroda, un potenziale candidato per la presidenza della Bank of Japan, secondo il quale misura addizionali di stimolo sarebbero giustificate durante il 2013, andando dunque ad anticipare il termine del 2014 fissato durante le precedenti dichiarazioni delle autorità nipponiche.

Ma più che questo, relativo al Quantitative Easing, che andrà ad acquistare titoli al fine di fornire liquidità, i mercati stanno cominciando a scontare le possibilità di interventi di mercato aperto all’interno dei quali, la BoJ potrebbe tentare di indebolire ulteriormente la valuta domestica, non dunque per contrastare dei momentum di salita dalla divisa, ma per dare una spinta ad un movimento che, ragionando su orizzonti temporali di medio periodo, può considerarsi già in atto.

Nessun tipo di intervento dovrebbe essere messo in atto prima del G20 che si terrà in settimana, ma il fatto di potersi presentare a questo importante appuntamento con un biglietto da visita credibile, fornisce maggior potere contrattuale ad uno dei protagonisti di quella guerra valutaria che vediamo sempre più citata dai media e dai giornalisti di settore (come avevamo ipotizzato).

Il fatto che lo yen si stia svalutando sia contro dollaro che contro euro è infatti una prova di come l’istituto centrale giapponese e lo stesso governo siano considerati credibili dagli investitori, che hanno cominciato a smobilizzare parte dei capitali che sono stati immobilizzati all’interno dei porti più sicuri (lo stesso yen ed il franco svizzero, anche se i flussi provenienti da quest’ultimo sono da considerarsi ancora insufficienti per posizionarsi strutturalmente corti di franchi) per impostare operazioni di medio periodo contro lo yen, per cavalcare questa possibile svalutazione di breve (per ora) periodo.

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In un meeting all’interno del quale un altro argomento sarà rappresentato dall’euro e dalla sua forza, tema fortemente dibattuto e che identifica l’altra sponda della citata guerra, potrebbero venire discusse prospettive interessanti, non tanto dal punto di vista degli effetti reali che esse saranno in grado di trasmettere all’economia, quanto dal punto di vista della possibile formazione di aspettative di medio periodo ovvero di una conferma di quelle aspettative già nate e che necessitano di maggior consapevolezza.

Ed in questo braccio di ferro, la moneta unica europea non ci sembra la favorita. Attenzione oggi alle aste di Bot per 8.5 miliardi e iniziamo ad annotarci l’asta di Btp trentennali di domani.

EUR/USD
La moneta unica europea rimane congestionata all’interno di pochi punti di mercato che permettono di lavorare soltanto su time frame molto piccoli, se si vuole mantenere un orizzonte temporale breve. Se ragioniamo da un grafico orario in su, occorre considerare il livello di 1.3430, dove passano i punti di massimo precedenti e la media mobile a 100 periodi, che potrebbe essere raggiunto in caso di superamento di 1.3400 (anche se il segnale sarebbe debole in quanto non risultano esserci chiari spunti tecnici). L’area tra 1.3350 e 1.3365 risulta essere un ottimo supporto e rappresenta l’unico motivo che potrebbe farci interpretare un superamento di 1.3400 come un segnale rialzista di brevissimo. Una volta giunti sui livelli principali possiamo valutare l’andamento dell’oscillatore stocastico per cercare di comprendere se potranno avvenire rotture o meno, che in caso di realizzazione potrebbero portare a 1.34 ¾ oppure a 1.33 ¼.

USD/JPY
Il grafico in pagina mostra l’andamento mensile del UsdJpy, per sottolineare l’importanza dei livelli che abbiamo quasi raggiunto.



SSI

Un superamento dei massimi fatti segnare stanotte potrebbe aprire la strada ad accelerazioni verso 95.00, che insieme a 95.75 rappresenta l’area attrattiva per i prezzi e la fortissima resistenza tecnica che si frappone tra i prezzi attuali ed il 100.00. Attenzione alle indicazioni che cominciano ad arrivarci dallo Speculative Sentiment Index, dove notiamo che il numero di posizionamenti short sul cambio stanno aumentando, il che potrebbe significare che in caso di giro delle posizioni da parte dei trader retail da lunghe (adesso siamo ancora a 1.09, in diminuzione comunque) a corte (guardate la variazione giornaliera e settimanale del numero delle posizioni corte, nel grafico in basso a destra), potremmo assistere a degli strappi rialzisti in caso di stop colpiti, che potrebbero determinare segnali tecnici importanti per far scattare nuovi acquisti di UsdJpy. Rimanendo nell’intraday, un superamento a ribasso di 93.75 potrebbe portare al test di 93.40, mentre per tentare la rottura dei massimi occorre riproporsi oltre 94.30.

EUR/JPY
Grafici molto simili tra UsdJpy ed EurJpy, d’altronde con un EurUsd così laterale non potrebbe essere altrimenti. Per il momento, su un orario, sta tenendo molto bene il supporto statico e dinamico passante per 125.50, dato da livelli di massimi precedenti e dalla media mobile a 21 periodi. Un ritorno sopra 126.00 potrebbe equivalere a quello sopra il 94.30 per il papà UsdJpy e se dovesse avvenire anche il superamento dei massimi della notte, potremmo tornare a vedere 127.00.

GBP/USD
Discesa molto spinta per la sterlina, che si è riportata sui supporti fondamentali di 1.5630/50. Tutta l’area passante intorno a 1.57 ¾ potrebbe rappresentare una buona resistenza dinamica a causa del passaggio della media a 21 oraria, che dopo forti aumenti di volatilità spesso fornisce buoni segnali operativi. Anche il risk reward risulterebbe buono in quanto un ritorno sopra1.5690 potrebbe far concretizzare correzioni verso 1.5725. Un passaggio a ribasso di 1.5650 riproporrebbe probabilmente il test dell’area 30, che se rotta potrebbe lasciare spazio verso 1.5580.

AUD/USD
Permane il sentiment ribassista sull’australiano, con l’SSi ancora fortemente sbilanciato sul lato lungo del mercato. La rottura a ribasso di 1.0240 potrebbe proporre tentativi di raggiungimento della figura, mentre per assistere a risalite (correzioni di breve) dovremmo attendere la rottura rialzista di 1.0275, che non vedrebbe comunque forza se non superato a rialzo 1.0300. Anche in questo caso, l’area passante nei 25 punti successivi rappresenterebbe una forte resistenza, per cui attenzione a prendere posizionamenti lunghi di dollaro australiano,i fasci di resistenza sono davvero forti.

Matteo Paganini
Senior DailyFx Analyst FXCM


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