Mercato in attesa ma pronto a partire
Cominciamo una giornata durante la quale Wall Street sarà operativa a metà a causa dell’uragano Sandy che si sta abbattendo sugli Stati Uniti e che vedrà la sua massima potenza nel giorno in cui gli americani festeggeranno halloween (festa alquanto inflazionata anche da noi in Italia).
Il Nikkei è partito senza rompere i supporti di breve periodo, ma in flessione rispetta ai tentativi di correzione visti venerdì pomeriggio, soprattutto sulle borse europee. Il mercato valutario e delle materie prime, come vedremo tra poco, si trovano in fase di congestione e questo potrebbe portare ad aumenti di volatilità durante la giornata, con tentativi di avvicinamento ai livelli di supporto e dei resistenza più importanti e che potrebbero portare alla creazione di nuovi scenari da seguire.
Le de correlazioni continuano ad essere in atto, per cui raccomandiamo prudenza nell’agire su qualche strumento finanziario soltanto perché un altro è andato a muoversi con direzionalità, seppur di breve termine. Dal punto di vista macroeconomico i temi citati venerdì continuano ad essere da’attualità e nell’ottica di valutazione dei dati macroeconomici più importanti, che abbiamo visto cominciare a tornare ad essere dei market mover, dovremo prestare attenzione alle spese per consumi personali degli Stati Uniti, in pubblicazione alle 13.30, mentre in Europa vedremo la comunicazione dell’inflazione tedesca, attesa a +1.9% (contro il +2% precedente), dato che se dovesse non rispettare le aspettative e oltrepassare l’1.9% a ribasso potrebbe portare a discese della valuta unica europea, in quanto comincerebbero ad esserci delle conferme che anche l’economia tedesca sta sperimentando segnali di rallentamento.
Questo però sarebbe supportivo ad interventismi da parte della BCE sui mercati secondari (con i famigerati acquisti di bond dei Paesi periferici in difficoltà), ma il fatto che l’attivazione degli interventi sia subordinato alla richiesta diretta di questi aiuti da parte degli interessati rende tutto più macchinoso e fa sì che il mercato possa reagire secondo quanto esposto.
EUR/USD
La moneta unica europea ha mostrato buona volatilità anche durante la giornata di venerdì, dove si è provato a rompere a ribasso 1.2890 senza tuttavia riuscirci. Ora scambiamo sotto i punti di resistenza passanti tra 1.2960 e 1.29 ¾, che se rotti possono portare a 1.3000 (con 1.3025 livello da valutare per rotture definitive). Un ritorno sotto 1.2915 potrebbe portare le quotazioni a rivedere i minimi in area 1.2890, che se dovessero saltare lascerebbero spazio verso 1.2835.
USD/JPY
La divergenza ribassista individuata su un grafico a 4 ore ha portato i prezzi a toccare il primo target plausibile a 79.50 ed ora ci troviamo all’interno di una figura a triangolo potenzialmente ribassista, che vede in 79.85 il livello di resistenza da seguire per far sì che tale scenario persista. Una rottura a ribasso di 79.65 potrebbe essere buona per accelerazioni verso i minimi di venerdì, che se dovessero saltare lascerebbero spazio a tentativi di discesa in area 79 ¼, mentre se dovessero essere superate le resistenze, ci troveremmo al test di quel 79.90/80.00 dato da punti precedenti molto importanti.
EUR/JPY
Buona discesa dell’EurJpy che, dopo aver rotto 103.50 è riuscito ad estendere oltre 103.00 senza riuscire ad accelerare in maniera importante, ma consolidando attorno al 103.00, in attesa di vedere qualche movimento partire. La figura di congestione suggerisce possibili accelerazioni nell’ordine dei 25 punti una volta oltrepassati 102.70 o 103.25 (per chi lavora sul brevissimo possibilità di valutare rotture dei livelli dinamici sull’ultimo triangolo orario disegnato anzichè attendere la rottura dei punti più importanti indicati).
GBP/USD
Buona la correzione della sterlina inglese, che dopo le salite mostrate dopo la pubblicazione del Pil è ritornata sotto 1.6100 e si sta appoggiando ora alla media mobile a 100 periodi. La figura disegnata è una bandiera, potenzialmente rialzista, da poter sfruttare a livello operativo prestando attenzione a 1.6065 (per quanto concerne ribassi, che accelererebbero in caso di superamento di 1.6050) e a 1.6115, per rialzi fino ai massimi relativi.
AUD/USD
Restringimento di volatilità dell’australiano, dopo le montagne russe di venerdì. 1.0345 e 1.0375 i punti da seguire per valutare le evoluzioni del cambio, che in caso di rottura potrebbe avvicinarsi rispettivamente a 1.3010 e 1.0400, livello molto vicino a 1.0415, fortissima area di resistenza di breve periodo. Se uno degli ultimi livelli segnalati, a rialzo o a ribasso, dovesse saltare, si aprirebbero possibilità di vedere, rispettivamente, 1.0285 e 1.0440.
XAU/USD
Molto bello il movimento dell’oro che è andato a fermarsi sulla media mobile a 21 periodi su un grafico a 4 ore, dopo la correzione di venerdì, e che si sta muovendo ora in fase laterale, restituendo 1,710.00 e 1,720.00 come livelli da sfruttare per l’operatività. Una rottura a rialzo porterebbe alla valutazione di punti di resistenza intorno a 1,730.00, mentre se dovessero saltare i supporti, si riproporrebbe 1,700.00.
USOil
Primo tentativo di rimbalzo per il petrolio, che ha tenuto molto bene i minimi di 85.00 ed raggiunto i due obiettivi di rimbalzo a 85.80 e 86.50. Quest’ultimo è vicino al livello che se rotto può portare a risalite oltre 87.50, ovvero 86.90, livello intorno al quale gravita la media mobile a 100, forte resistenza dinamica oraria. Se scendiamo sotto 85.00 e rompiamo anche 84.75, potremmo rivedere la parte bassa di 84.
Matteo Paganini Senior Analyst FXCM