Buon recupero di Piazza Affari nella seconda parte della seduta di ieri, dopo aver registrato in mattinata il nuovo minimo del 2013 a 16.370 punti.
Da quando c’è stata la violazione dei 17.000 punti lo scorso 4 febbraio, l’indice FTSE Mib è rimasto dentro un range di prezzi che oscilla tra i 16.800 ed i 16.400.
Negli USA, invece, si continua a ritoccare verso l’alto i massimi di periodo, lo S&P500 ha ulteriormente accorciato la distanza dal top assoluto dei 1.575 punti.
Obama ha presentato ieri un piano di riforme i cui dettagli sono inseriti nell’articolo in basso, presente nella rassegna stampa dal web.
Il rimbalzo del bund dal supporto a 141.50 non riesce a superare quota 143.
Quest’ultimo potrebbe rappresentare la parte alta di un canale in fase di costruzione, all’interno del quale il future potrebbe sostare nei prossimi giorni, in attesa di nuovi spunti operativi.
Da lunedì scorso l’oro cammina in bilico sul filo dei 1.650$.
Sotto vi è un burrone che potrebbe portare il metallo prezioso verso i 1.570$/1.540$, gli ultimi supporti a difesa di quel trend al rialzo che dura da ben 12 anni.
Il recupero del dollaro potrebbe giocare un ruolo decisivo, rendendo così ancora più interessante la guerra delle valute, di cui tutti ne parlano, ma nessuno ne ammette l’esistenza.
ANALISI EUR/USD
Lentamente l’euro recupera delle posizioni contro il dollaro.
Siamo in una fase di assestamento dopo il crollo di quasi 3 figure dal massimo del 2013 toccato lo scorso primo febbraio.
Non è quindi cambiato nulla da un punto di vista grafico: resta il supporto in area 1.3380, dove si è arrestato il movimento di cui sopra.
Più in basso vi è il successivo livello in zona 1.3280.
Nella parte alta, il rimbalzo potrebbe proseguire fino alla resistenza di breve a 1.3580.
ANALISI USD/JPY
Il dollaro/yen è stato ieri al centro di una situazione grottesca: nel pomeriggio è giunto un chiarimento ad un comunicato precedentemente rilasciato dal G7 in merito alla svalutazione dello yen di queste ultime settimane.
Considerato lo scarso impatto avuto dalla prima release, che come spesso accade in queste casi utilizza un linguaggio molto diplomatico, un funzionario anonimo del G7 ha pensato bene di evidenziare che lo statement è stato mal interpretato e che intendeva dire che vi è preoccupazione per i recenti movimenti sui cambi JPY.
Una forzatura che definirei imbarazzante, che ha comunque avuto gli effetti desiderati, con il dollaro/yen in caduta libera di oltre 100 pips.
Si resta comunque poco sotto il massimo del 2013.
ANALISI AUD/USD
Dopo cinque sedute consecutive nelle quali il cambio ha sempre aggiornato il minimo dell’anno, l’australiano rimbalza verso il vecchio supporto adesso resistenza in area 1.035.
La correzione da 1.055 resta quindi per il momento non completata, ricordo che il target di tale movimento ribassista è sul supporto in zona 1.015.
ANALISI NZD/USD
Ieri scrivevo che i movimenti delle ultime settimane facevano propendere per un prossimo test della resistenza in zona 0.8450 e ieri è stato toccato un max intraday a 0.8437.
In ogni caso, consiglio l’apertura di eventuali posizioni SHORT su tale livello, con il supporto di altri elementi, la mia personale preferenza va sempre ai grafici Heikin-Ashi.
ANALISI GBP/USD
Dopo aver segnato un nuovo minimo dell’anno a 1.5572, la sterlina ha recuperato terreno contro il dollaro tornando verso 1.57.
Il cable resta comunque debole fino a quando non toccherà 1.59, per il momento ci sono ancora margini per una discesa fino al supporto in area 1.5450.
ANALISI USD/CAD
Si è rischiato ieri di avere un triplo massimo a 1.0100.
Il max di seduta si è fermato a 1.0087.
La chiusura è poi stata a 1.0017.
Il quadro nel breve periodo resta positivo per il dollaro americano, soprattutto nel caso in cui dovesse esserci una correzione dell’azionario, ieri lo S&P500 ha toccato nuovi massimi di periodo.
Ed il cambio USDCAD è solitamente correlato in modo inverso con tale mercato.
ANALISI USD/CHF
E’ stata una seduta negativa per questa coppia.
Ancora una volta, il cross incontra delle difficoltà nel superare quota 0.92.
Ma questo non dovrebbe compromettere il rimbalzo dal supporto a 0.9050, con target la resistenza in zona 0.9360.