Ieri, le cifre migliori delle attese riferite al rapporto ADP non hanno aiutato l’USD; gli investitori, infatti, hanno continuato a comprare Yen giapponesi.
Dopo il catastrofico incremento delle buste paga del mese scorso, pari a 38 mila unità, il rapporto ADP ha generato un’ondata di ottimismo per il dato in uscita oggi pomeriggio.
Dal rapporto emerge che, a giugno, le aziende USA hanno creato 172 mila nuovi posti di lavoro (a fronte dei 160 mila previsti e dei 168 della revisione al ribasso).
C’è chi dirà che un dato ADP positivo è di buon auspicio per il dato NFP di oggi, ma la storia ci insegna che il dato ADP non si è sempre rivelato un buon fattore predittivo.
Ciò nonostante, visto il dato NFP (molto) debole di maggio, è molto probabile che assisteremo a una revisione al rialzo e a un dato positivo.
Nel mese di giugno, le aziende USA dovrebbero aver creato 180 mila posti di lavoro privati.
Poiché la Fed resterà nelle retrovie per un bel po’, ieri la reazione dell’EUR/USD è stata tiepida, gli investitori continuano a concentrarsi sulle ricadute della Brexit.
Da mercoledì, la coppia di valute più scambiata si è mossa lateralmente fra 1,1030 e 1,1110. Si osserva una resistenza a 1,1186 (massimo 5 luglio). Al ribasso, un supporto giace in area 1,10.
Il greggio West Texas Intermediate ieri ha subito un forte colpo, cedendo fino al 7%, dopo che, negli USA, le scorte sono scese meno del previsto.
La scorsa settimana, le scorte di greggio USA sono calate di 2,223 mln di barili (rispetto ai 2,5 mln previsti e ai 4,05 della contrazione precedente).
Tuttavia, vista la flessione costante delle scorte di greggio – che si sono contratte per la settima settimana consecutiva negli USA – i prezzi del Petrolio Greggio troveranno supporto.
Il greggio WTI ha recuperato parzialmente le perdite di ieri, guadagnando l’1,40% e portandosi a 45,40 USD, mentre il riferimento internazionale, il greggio Brent, è tornato leggermente sotto i 47 USD.
Il dollaro neozelandese ha continuato ad acquisire uno slancio positivo, dopo che la RBNZ ha annunciato l’attuazione di una serie di misure migliorate, volte a limitare il surriscaldamento del mercato immobiliare.
A questo punto, è poco probabile che ad agosto la banca centrale tagli il tasso OCR, perché vuole evitare di aggiungere benzina al fuoco.
Non significa, però, che la RBNZ non taglierà più i tassi, dovrà, però, cercare un modo per evitare che un ulteriore taglio del tasso alimenti la bolla.
Durante la seduta asiatica, la coppia NZD/USD ha guadagnato lo 0,40%, violando il livello di resistenza a 0,7241 (massimo 4 luglio) e toccando quota 0,7275. La prossima resistenza si osserva a 0,73 (livello psicologico e massimo 23 giugno).
Sul mercato azionario, i mercati regionali asiatici non hanno seguito la scia positiva di Wall Street. In Giappone, il Nikkei è scivolato dell’1,11% e il Topix dell’1,32%.
Nella Cina continentale, l’indice CSI 300 ha perso lo 0,39%, mentre, sulle piazze offshore, l’Hang Seng è scivolato dello 0,94%. In Europa, i future puntano a un’apertura in ribasso, con il Footsie in calo dello 0,30% e il DAX dello 0,31%.