Ancora in calo le borse europee che iniziano a pagare la pressione dell’imminente un rialzo del tasso di interesse previsto domani. La palma del peggiore tocca a Piazza Affari dove il IT40, guidato dalle vendite nel settore bancario, cede il 2.42% chiudendo sulla soglia dei 20500 punti. Perdite più contenute per il Dax (-1.90%) e il UK100 inglese (-1.32%). Il leggero recupero del CL della giornata di ieri ha dato nuovo respiro a Wall Street dove i listini, dopo aver atteso la chiusura delle borse europee, spingono nel finale e chiudono sopra la parità. Positivi gli andamenti di Dow Jones ( 0.60%), S&P (+0.46%) e Nasdaq (+0.38%). In Asia, la manovra della FED ha spintole vendite sul listino giapponese Nikkei 225 che registrato un calo importante di oltre un punto percentuale. Seduta cauta per la borsa cinese; ad Hong Kong l’Hang Seng chiude poco sotto la parità concedendo lo 0.17% alle vendite.
Per quanto riguarda il mercato Fx, la giornata di ieri ha registrato un lieve apprezzamento delle due valute principali a livello globale, vale dire euro e dollaro. Entrambe hanno di fatto guadagnato terreno rispetto alla sterlina (EUR/GBP 0.35% – GBP/USD -0.25%) e contro lo Yen giapponese (EUR/JPY 0.27% – USD/JPY 0.18%). Il rapporto di forza tra vecchio continente e Stati Uniti è rimasto pressoché invariato, con un marginale apprezzamento dell’euro (EUR/USD 0.10%) grazie ai positivi dati di ieri della zona euro e alla contemporanea assenza di notizie macro per l’economia americana.
Nel comparto delle commodities, nella giornata di ieri il CL dopo aver toccato la soglia dei 34 dollari, chiude la seduta in positivo frenando il crollo degli ultimi giorni. La quotazione del petrolio torna leggermente al di sopra dei 36 dollari al barile, con un rialzo, rispetto alla seduta precedente di oltre un punto percentuale. La quotazione Oro, invece, cede leggermente terreno e cala di un punto percentuale per chiudere a fine seduta alla quota di 1061 dollari all’oncia troy.
La giornata macroeconomica di ieri ha registrato l’esito positivo del settore industriale europeo. La produzione industriale, su base mensile, si è attesta allo 0.6% ben oltre le attese – le previsioni si attestavano allo 0.3% –. L’agenda odierna risulta importante per il Regno Unito per gli USA. Le due potenze economiche attendono, infatti, il rilascio dei relativi indici dei prezzi al consumo – ore 10:30 per il Regno Unito e 14:30 per gli Stati Uniti –. Da tenere sotto osservazione anche l’indice elaborato dallo ZEW (ore 11:00) che indica il sentiment degli investitori istituzionali tedeschi atteso in forte aumento.
Andrea Cangiano
UCapital, Financial Advisor