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Rendimento Treasury stabile, attesi indizi su crescita economica e inflazione

Pubblicato 27.04.2021, 12:20
WFC
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I rendimenti dei Treasury a 10 anni, di riferimento, sono stabili dopo essere scesi dai massimi il mese scorso, con gli investitori in attesa di avere delle prime indicazioni su quanto rapidamente sta crescendo l’economia statunitense quando sarà pubblicato il dato sul PIL del primo trimestre giovedì.

Il vertice della Federal Reserve di oggi e domani non dovrebbe vedere alcun cambiamento della politica monetaria ed anche il tono dei commenti del Presidente Jerome Powell dovrebbe restare invariato, comunicando l’ottimismo per l’economia ma anche i timori per i restanti rischi e la necessità di mantenere una politica allentata fino a quando non sarà raggiunta la massima occupazione.

US10Y Weekly TTM

Grafico settimanale US10Y sui 12 mesi precedenti (TTM)

L’analista di Wells Fargo (NYSE:WFC) Michael Schumacher ha riferito alla CNBC che il rendimento a 10 anni potrebbe raggiungere il 2,1-2,4% entro fine anno, previsione che considera aggressiva. Larry Lindsey, ex direttore del Consiglio Economico Nazionale, è persino più aggressivo: si aspetta un 3% entro la fine di quest’anno.

Per ora, il rendimento del riferimento oscilla tra l’1,5% e l’1,6% ed è balzato sopra questo range una settimana fa.

Se la crescita del PIL dovesse risultare molto più alta del 6,9% preventivato, o il dato sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione dovesse essere di molto inferiore alla stima di 550.000 unità, gli investitori potrebbero reagire, anticipando aumenti più netti dell’inflazione se l’economia dovesse surriscaldarsi più del previsto.

Intanto, la Banca Centrale Europea sta mantenendo la promessa di accelerare i suoi acquisti di bond di emergenza per supportare la rallentata economia della regione. La BCE ha acquistato 22,25 miliardi di euro netti nella settimana terminata il 23 aprile, un aumento di oltre un terzo dalla settimana precedente ed il maggiore da fine giugno.

La banca centrale del Canada sta andando nell’altra direzione. Il governatore della Banca del Canada Tiff Macklem ha annunciato la scorsa settimana che la banca ridurrà gli acquisti settimanali minimi di bond governativi da 4 a 3 miliardi di dollari canadesi, diventando la prima grande banca centrale a cominciare a diminuire gli acquisti di asset.

Come negli Stati Uniti, il rendimento dei bond a 10 anni in Canada è salito fortemente nelle ultime settimane ed ha ora raggiunto un plateau a circa l’1,5%.

Nel frattempo, la permalosa Corte Costituzionale tedesca ha concesso il via libera alla ratificazione, da parte di Berlino, del recovery plan dell’Unione Europea, che prevede che l’UE emetta 750 miliardi di euro di bond a suo nome, una novità che non convinceva gli euroscettici tedeschi. La corte aveva brevemente sospeso la ratificazione ma ora ha dato il nullaosta, segnalando comunque che seguirà da vicino quanto controllo avrà Berlino sui suoi debiti.

La Germania è molto sensibile alla questione della mutualizzazione del debito, che potrebbe lasciare nei guai i contribuenti tedeschi nel caso di mancato pagamento da parte di paesi meno coscienziosi (per loro, praticamente qualsiasi altra nazione UE).

Il rendimento dei bond a 10 anni tedeschi, che fa da riferimento per l’UE, è salito nettamente negli ultimi mesi, pur restando in territorio negativo. Ieri era scambiato a poco meno di -0,25%, rispetto al minimo di 52 settimane di -0,67%.

Dopo oltre un anno dall’annuncio, solo due terzi dei 27 membri dell’UE hanno ratificato il recovery plan europeo, dunque Bruxelles avrà tempi molto stretti se vuole cominciare a vendere bond a giugno ed erogare i finanziamenti a luglio. Ma, se l’UE dovesse comportarsi come al solito, per la raccolta o la distribuzione di finanziamenti seri se ne parlerà dopo le ferie di agosto.

 

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