Bisogna guardare indietro fino al 1970 per trovare un primo semestre tanto brutto per gli investitori come il primo semestre 2022.
L’S&P 500 è crollato di quasi il 21% nel semestre e dell’8,4% a giugno. Sull’anno, l’indice segna -19,7%. Appena 57 titoli hanno chiuso in salita sul mese, il minimo dal marzo 2020.
Il NASDAQ Composite è crollato del 29,5% nel semestre. Segna -22,4% nel secondo trimestre.
Il Dow Jones Industrial Average è sceso “solo” del 15,3% sul semestre e dell’11,25% nel secondo trimestre.
Dopo un tale tonfo, sta per arrivare una ripresa, giusto? Proprio come dopo il mini-crash scatenato dalla pandemia nel 2020?
Per rispondere in breve: forse.
Stanno però succedendo tante cose che potrebbero facilmente far saltare una ripresa. Le pressioni inflazionarie, l’incertezza politica negli USA e altrove, i prezzi delle materie prime e i problemi delle filiere che affliggono l’economia globale dallo scoppio della pandemia di COVID-19.
Quindi, sì, una ripresa dipenderà dalla Federal Reserve USA.
Intanto, Microsoft (NASDAQ:MSFT) ha tagliato le previsioni per il trimestre del 30 giugno, facendo crollare il titolo del 5,3% sul mese.
Target (NYSE:TGT) ha tagliato le stime sul terzo trimestre in parte perché ha aumentato sproporzionatamente le scorte dei prodotti per la casa ed ha abbassato i prezzi per far fuori la merce in eccesso. Le azioni sono crollate del 12,8% sul mese e del 38% sul primo trimestre.
L’amministratore delegato di JPMorgan Chase (NYSE:JPM) Jamie Dimon ha avvertito che l’inflazione, e gli aumenti dei tassi, nonché la guerra russo-ucraina, potrebbero produrre un uragano di problemi.
In altre parole, i mercati di successo dell’ultimo decennio sono destabilizzati. Le bolle sono scoppiate, gli stili di vita sono stati sconvolti.
Guardiamo le criptovalute. Il Bitcoin è schizzato a quasi 69.000 dollari intraday il 10 novembre ed è crollato del 72% da allora. È sceso del 58% sull’anno. Sabato, il cambio ETH/USD, ha registrato -71% sull’anno.
Il numero di IPO è crollato ad appena 21 nel secondo trimestre, da 118 dell’anno prima. Se vi ricorda la bolla delle dot.com dei primi anni 2000, avete ragione.
Il greggio West Texas Intermediate ha chiuso il secondo trimestre a 105,76 dollari al barile, +41% sull’anno. Venerdì è schizzato a 108,43 dollari. Ma ecco una consolazione per i consumatori. Il greggio è sceso dai 122,11 dollari al barile dell’8 giugno.
Oltre ai problemi delle filiere, sui mercati alimentari globali pesa anche l’effetto della guerra russo-ucraina. I future del frumento hanno toccato quota 13,63 dollari al bushel l’8 marzo, in risposta al conflitto.
La Fed può restituire quello che ha tolto?
La domanda è quando si riprenderanno i titoli azionari. Qualcuno vede una robusta ripresa nel secondo semestre. L’idea è che l’inflazione si allenterà (in particolare i prezzi del petrolio e degli alimentari). E poi la Fed potrà almeno annunciare che non ci saranno altri aumenti dei tassi.
Anche la pace in Ucraina potrebbe essere d’aiuto.
Vincitori e sconfitti
Il mercato ha chiuso giugno con solo Apple (NASDAQ:AAPL) a vantare una market cap superiore ai 2 mila miliardi di dollari. Apple e Microsoft hanno chiuso il trimestre a -23% sull’anno. Meta Platforms (NASDAQ:META) segna -52,4% nel primo trimestre.
Tutti gli 11 settori dell’S&P 500 sono scesi a giugno, con gli energetici a -17% rispecchiando il lieve calo dei prezzi del petrolio. Il settore con la performance migliore è stato quello sanitario, -2,84%, seguito dai beni di consumo, -2,87%. Circa il 10% delle componenti dell’indice ha mostrato guadagni sul mese.
I migliori titoli S&P sul mese sono i titoli legati ai prodotti di consumo:
- Dollar General (NYSE:DG), +11,4%
- General Mills (NYSE:GIS), +8%
- Domino’s Pizza (NYSE:DPZ), +7,3%
- Brown Forman (NYSE:BFb), +6,11%
Gli energetici sono stati il migliore settore S&P 500 sull’anno, con +29,2% nel primo semestre. Nove dei 10 migliori titoli dell’anno sono energetici, con in testa Occidental (NYSE:OXY), +103,1%; Hess (NYSE:HES), +43,1%; Valero Energy (NYSE:VLO), +41,5; ed Exxon Mobil (NYSE:XOM), +40%. Ma tutti e quattro hanno perso il 10% o più a giugno.
In testa al Dow a giugno troviamo:
Solo cinque titoli Dow sono saliti sul mese.
I peggiori del Dow sul mese sono stati:
- Dow (NYSE:DOW), -24,1%
- American Express (NYSE:AXP), -17,9%
- Caterpillar (NYSE:CAT), -17,2; Chevron (NYSE:CVX), -17,1%
- Intel (NASDAQ:INTC), -15,8%.
I titoli NASDAQ 100 con la performance migliore sul mese sono stati:
- Seagen (NASDAQ:SGEN), +30,4%
- Pinduoduo (NASDAQ:PDD), +22,7%
- JD.com (NASDAQ:JD), +14,4%
- Okta (NASDAQ:OKTA), +8,85%
- Baidu (NASDAQ:BIDU), +1,86%.
I peggiori del NASDAQ 100 sono stati: