Dopo un inizio brillante da parte dei tori la scorsa settimana, i mercati hanno subito un’inversione di tendenza e gli orsi sono rimasti in controllo fino alla chiusura. Sia l’S&P 500 che il Nasdaq hanno terminato con candele simili: un brutto hammer inverso su una distribuzione dei volumi più elevata.
Questa non è una buona notizia per questo lunedì, poiché gli indici stavano cercando di uscire da una settimana di pausa. È troppo presto per dire quale sarà l’impatto a lungo termine dell’azione di venerdì, ma quella di venerdì era il tipo di candela che si vede tipicamente in un top di mercato.
Oltre alla candela ribassista, c’è stato un debole trigger “sell” nel MACD per lo S&P 500 (un forte candlestick “sell” si ha quando il trigger si verifica sotto la linea dello zero rialzista).
Il Nasdaq si differenzia dall’S&P 500 per il tasso di avanzamento da aprile a giugno, più rapido rispetto all’avanzamento precedente. Nel complesso, si sta formando un cuneo ribassista che sembra destinato a rompersi. Come per l’S&P 500, il MACD ha un innesco di vendita.
Il Russell 2000 (IWM) è legato al range, ma la candela “nera” di venerdì è simile a quella apparsa qualche settimana fa e ha il potenziale per produrre lo stesso cupo gap iniziale. Il quadro tecnico è un po’ diverso a causa del suo trading range; il momentum si trova sotto la linea mediana, uno scenario ribassista, ma altri dati tecnici (come il MACD) sono rialzisti.
Per questo lunedì siamo favorevoli a un’apertura debole, ma se vediamo un premercato positivo che apre vicino alla chiusura di venerdì, c’è la possibilità che le cose si stabilizzino e che continui il piccolo trading range costruito nell’ultima settimana.