L'indice americano della Borsa di Wall Street S&P 500 è in salita. Un fenomeno positivo che avviene dopo un 2022 difficile per gli investitori. Ma stiamo veramente assistendo ad una rinascita o piuttosto alla formazione di una bolla finanziaria?
Le ultime performance dell'S&P 500
S&P 500
(Image: corporatefinanceinstitute.com)
Lo scorso anno è stato particolarmente negativo per tutto il mercato azionario. L'indice americano S&P 500 ha avuto delle performance altalenanti e, anche se c'è chi ha fatto peggio, come ad esempio il Nasdaq, le prestazioni non sono state brillanti e l'anno si è chiuso in calo del 20%. Un pessimo risultato che non si registrava dal 2008. Un flagello per gli investitori e per i mercati, sfavorevolmente abbattuti dall'inflazione, dai tassi di interesse alti e dalla crescente preoccupazione di una recessione.
Ma l'anno nuovo ha portato sollievo grazie al miglioramento economico che si è tradotto in un allentamento dell'inflazione e dei tassi della Federal Reserve, e dallo scampato pericolo di una recessione. Questo rally è stato riscontrato grazie alla spinta propositiva e ai successi riscontrati soprattutto dai titoli tecnologici, con l'esplosione dell'AI e di Nvidia che ha dato il via alla corsa. Infatti, le sue GPU, nate per progettare i videogiochi, sono state l'elemento cardine per lo sviluppo di ChatGPT e dell'AI generativa.
Che cosa è l'indice S&P 500
L'indice S&P 500 è stato ideato e realizzato nel 1957 da Standard & Poor's per controllare l’andamento delle azioni delle 500 più grandi imprese degli USA per capitalizzazione. Con il passare del tempo ha superato lo storico indice del Dow Jones, che si riferisce ai 30 principali titoli quotati nel mercato NYSE, ed è diventato un punto di riferimento per il mercato americano. Fornisce molte indicazioni sui rendimenti complessivi dell'economia USA, i trend di mercato e le diverse notizie istantanee aggiornate.
Esempi che rientrano nei primi titoli nell'indice S&P 500 sono: Apple (NASDAQ:AAPL), Nvidia, Amazon (NASDAQ:AMZN), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Alphabet (NASDAQ:GOOGL) (Google), Tesla (NASDAQ:TSLA) e Meta (Facebook (NASDAQ:META)).
Tutti i vantaggi del rialzo dell'indice S&P 500
Maxim Manturov, Responsabile della consulenza sugli investimenti di Freedom Finance Europe, suggerisce quanto segue: “Man mano che l'S&P 500 raggiunge nuovi massimi, potrebbe segnalare una maggiore fiducia e ottimismo degli investitori sulle prospettive future del mercato. Questo sentimento positivo può diffondersi ad altri titoli che sono in ritardo e stanno lottando per riconquistare i loro picchi. Ecco perché questa potrebbe essere una buona notizia per queste aziende:
Miglioramento del sentimento di mercato: l'aumento dell'indice S&P 500 indica un clima di mercato più favorevole guidato da fattori quali dati economici positivi, utili societari in aumento e le aspettative di una potenziale azione della Federal Reserve come il taglio dei tassi di interesse. La fiducia degli investitori inizia a crescere, ciò porta spesso a un maggiore interesse per le azioni sottovalutate o con prestazioni inferiori, facendo salire i loro prezzi.
Rotazione degli investitori: la rapida ascesa dell'S&P 500 può incoraggiare gli investitori a rivalutare i loro portafogli e a spostare i loro investimenti da titoli già ad alto rendimento a quelli con un maggiore potenziale di rialzo. Questa rotazione può avvantaggiare i titoli che non hanno ancora recuperato il loro valore, poiché potrebbero diventare opzioni più interessanti per gli investitori alla ricerca di opportunità di crescita.
Ripresa economica: se la crescita dell'S&P 500 è supportata da dati e indicatori economici positivi, suggerisce una ripresa economica più ampia. Ciò è di buon auspicio per le aziende che stanno ancora lavorando per riprendersi dagli effetti della recessione economica, poiché un'economia in miglioramento potrebbe aumentare le loro prospettive di entrate e redditività".
Il rally continua senza freni o siamo allo schianto?
Ultimamente la domanda dei titoli tecnologici ha sovraperformato rispetto ad altre società non tecnologiche dell'S&P 500, tanto da spingere in alto anche i mercati del Nasdaq 100 dallo stesso contenuto. L'intelligenza artificiale e l'euforia di qualche mese fa è stata la spinta propositiva a questo slancio. Un'iniezione di fiducia e di guadagni che ha molto sostenuto i mercati statunitensi.
Si tratta di un evento propositivo e gli analisti della Reuters prospettano che l'indice regalerà a fine 2023 un aumento del 17% ma, nel momento in cui il movimento crescente viene dettato da una sparuta maggioranza di titoli ad alta capitalizzazione, il rialzo potrebbe non durare ma bensì vacillare. Sono 8 o 9 le maggiori società in ascesa che rappresentano il 24% dell'indice e sono di natura tecnologica, mentre tutte le altre sono ferme o in calo.
Azioni Nvidia
(Image: Teleborsa.it)
L'AI è scoppiata alla ribalta perché ha aumentato e rivoluzionato il mercato degli investimenti tanto da temere che si possa trasformare in una bolla economica, come quella delle dot-com avvenuta alla fine degli anni '90. Preoccupazioni che però vengono sedate grazie allo sfruttamento di questa nuova tecnologia che potenzia i software e facilita i programmatori e regala nuove opportunità anche in medicina, dalle analisi dei dati genomici, allo sviluppo di nuovi farmaci.
Conclusioni
Le varie applicazioni dell'AI nei diversi settori sono in continua evoluzione, ma devono comunque essere valutate minuziosamente proprio per la rapidità con cui si stanno ampliando e le relative incertezze che si portano dietro. Molti esperti sono ottimisti riguardo al futuro dell'S&P e pensano che i titoli a grande capitalizzazione tecnologica non debbano preoccuparsi del credito quanto dei tassi di interesse e che l'indice quindi, potrebbe superare, vincere e avvantaggiarsi dalla crisi bancaria.E' meglio comunque rimanere cauti e vedere prossimamente se si tratta di un rally durevole o magari solo di una fenomeno temporaneo. Gli investitori per evitare di fare mosse false possono rivolgersi a broker azioni professionisti per avere un supporto sicuro e salvaguardare le proprie finanze.