Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
I segnali di una potenziale correzione sul dollaro si sono trasformati in qualcosa di più tangibile dopo i dati sul mercato del lavoro USA. Positivi i libri paga non agricoli, superiori alle attese e superiori alla media delle 200 mila unità degli ultimi 6 mesi, ma la crescita salariale è limitata e potrebbe limitare una politiva più aggressiva della FED.
Con i salari medi orari al 2,7% - la proiezione annuale – e quindi inferiore al 2,8%, con la disoccupazione che guadagna 2 decimi di punto percentuale passando al 4 per cento, non si troverebbe giustificazione a un movimento più aggressivo sui tassi di interesse. Prospettive considerate positive per l’equity, mentre i rendimenti obbligazionari rimangono modesti e lo spread 2-10 anni (che riflette la pendenza della curva dei rendimenti) continua a diminuire: è sotto 30 punti base.
Di conseguenza il dollaro USA ha perso terreno e l’EUR/USD si è presentato su una resistenza chiave a breve termine collocata in area 1,1720-30. C’è da dire che l'indice del dollaro conferma un trend rialzista in atto ormai da aprile. Si dovrà prestare attenzione alla chiusura dell'oro al di sopra di $ 1261, poiché questo sarebbe un altro segnale dell'imminente correzione del dollaro. La sterlina continua ad avere problemi con la Brexit: venerdì scorso la May si era pronunciata a favore di una “soft Brexit”, innescando acquisti sul Pound. Poi, come un fulmine a ciel sereno, è giunta la notizia delle dimissioni del ministro (il più duro sostenitore della Brexit) David Davis.
Da non sottovalutare la guerra commerciale, ormai entrata nel vivo. La Cina sembra voler chiedere supporto all’Europa per fronteggiare univocamente l’offensiva americana, da segnalare anche un tweet di Ray Dalio il quale evidenziava come la guerra commerciale potrebbe rappresentare un rischio non indifferente.
La chiusura di Wall Street di venerdì ha visto guadagni discreti (SP 500 + 0,8% a 2760 punti), i futures hanno proseguito guadagnando + 0,3% e contribuendo al rialzo dei mercati asiatici ( Nikkei + 1,2%). Anche gli europei appaiono orientati al rialzo. Nel Forex , la debolezza del dollaro e la propensione al rischio genera apprezzamento del dollaro australiano e dell’euro, mentre lo yen si mantiene debole. L’Oro sta approfittando della debolezza del dollaro e sta spingendo verso la resistenza indicata precedentemente, mentre il petrolio sembra aver ritrovato un po’ di slancio al rialzo.
Sul fronte macro economico, detto che in settimana avremo il meeting della BoC e importantissimi dati sull’inflazione, oggi non abbiamo eventi importanti in calendario.