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Trump contro dollaro forte, FED e ora anche contro l'Iran

Pubblicato 23.07.2018, 10:12
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Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

La presenza di Trump è uno dei fattori chiave del 2018, soprattutto è un fattore di volatilità estrema nei mercati finanziari.

L'indipendenza della Federal Reserve vorrebbe che il Presidente degli USA non avesse alcuna voce in capitolo sulle questioni di politica monetaria, ma così non è.

Come ben sappiamo giovedì scorso Trump si è lamentato della forza del dollaro e della politica monetaria della Fed, il fatto che si senta in dovere di entrare in un dibattito di questo genere, significa, a mio avviso, che indirettamente sta mettendo in dubbio l'indipendenza della banca centrale.

Ciò ha chiaramente frenato la forza del Dollaro che, ultimamente, ha ottenuto buoni risultati dai timori legati alla guerra commerciale, quale conseguenza di un allontanamento degli operatori dai mercati emergenti.

La politica sulle tariffe commerciali necessita di un dollaro più debole per controbilanciare gli effetti negativi dei dazi ed ecco spiegate le ragioni di certe dichiarazioni.

Tuttavia parlare di manipolazione valutaria e inveire contro la propria banca centrale (indipendente) ha dato una scusa agli stessi operatori per prendere un po’ di profitto.

Non è un caso, tra l’altro, se i rendimenti obbligazionari giapponesi sono cresciuti da +4 a +5 punti base, il che sta aiutando lo yen a riprendere forza.

Wall Street ha chiuso la scorsa settimana in negativo, con l'indice SP 500 -0,1% a 2802 e i futures in ulteriore lieve calo (-0,1%) in prima battuta.

I mercati asiatici hanno perso terreno col Nikkei -1,4%, mentre i mercati europei appaiono contrastati.

Per quanto riguarda le materie prime, il rimbalzo del venerdì sull'XAU/USD si è leggermente arrestato ma, ogni ulteriore indebolimento del dollaro, rischia di riportare su il bene rifugio per antonomasia.

Il Future Petrolio Greggio WTI è leggermente più debole dopo un fine settimana in cui i ministri delle finanze del G20 si sono incontrati e hanno messo in guardia sui rischi per la crescita globale.

Sul fronte macro economico è un lunedì abbastanza tranquillo, si dovrà attendere il pomeriggio con la vendita di case esistenti USA (ore 16) attese a + 5,47 m (da + 5,43 m il mese scorso).

La fiducia dei consumatori dell'Eurozona, delle ore 16, dovrebbe diminuire per il terzo mese e potrebbe confermare il picco in territorio negativo a -0,75 (da -0,50 del mese scorso).

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