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Tra febbraio e aprile i mercati sono stati influenzati da crescenti tensioni geopolitiche e per tensioni legate a dispute commerciali tra USA e Cina. Tensioni che sono riemerse negli ultimi giorni, accrescendo l’avversione al rischio che è proseguita anche nel corso della sessione asiatica a seguito della notizia secondo cui il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti indagherà sulle importazioni di automobili per garantire la "sicurezza nazionale".
A livello generale si tratta di una notizia che non può certo far piacere agli amanti del rischio e che si è riversata con forza su quei titoli azionari automobilistici asiatici che fanno delle esportazioni il loro principale business.
Chiaro, quindi, che la notte abbia spinto gli operatori asiatici a riversare le proprie attenzioni verso gli asset rifugio.
Le ultime 24 ore sono state caratterizzate anche da un calo dei rendimenti obbligazionari, il T-Bond a 10 anni è sceso rapidamente al di sotto del 3% e nel forex, nonostante il dollaro regge relativamente bene, ciò ha significato uno spostamento della liquidità verso lo yen e il franco svizzero.
Il Dollaro, però è estato messo sotto pressione dai verbali della riunione del FOMC di maggio, dai quali si apprende che sì ci sarà il rialzo dei tassi probabilmente a giugno, ma l’inflazione non è detto che resti costantemente superiori al 2% e soltanto un’accelerazione sopra tale soglia per più tempo potrebbe certificare il raggiungimento dell’obbiettivo.
Si è parlato anche di curva dei rendimenti, evidenziando come l’appiattimento non necessariamente conduca a una recessione e poi si è rimarcato come le tensioni commerciali possano rappresentare un problema.
Wall Street ha ripreso vigore proprio dopo i verbali FED e l’indice SP 500 ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 2733 punti, ma i futures sono scesi sulla notizia dell’indagine USA sull’importazione di auto.
I mercati asiatici sono stati colpiti da un sentiment negativo ( Nikkei -1,1%) mentre gli europei dopo una partenza altalenante sembrano voler ripartire al rialzo.
Nel forex , il dollaro sta sottoperformando, mentre lo yen è ancora una volta l'attore principale.
La Sterlina ha ripreso un po’ di smalto, dopo le vendite di ieri, ma attenzione al dato sulle vendite al dettaglio delle 10:30.
Nelle materie prime il dollaro più debole sta contribuendo a riportare su l’XAU/USD di circa $ 2, mentre è interessante registrare un deprezzamento del Petrolio dopo le scorte di ieri.
Come detto sul fronte macro economico ancora una volta protagonista la Sterlina con le vendite al dettaglio (ex-carburante) delle 10:30, per le quali si prevede una crescita dello 0,4% su base mensile, ma su base annuale si tradurrebbe in appena + 0,1% (+ 1,1% il mese scorso).
Se confermato sarebbe un altro dato preoccupante che rifletterebbe il rallentamento dell'economia britannica in tutto il primo trimestre 2018 e con pochi segnali di ripresa ad aprile.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione USA verranno rilasciate come sempre alle 14:30 e dovrebbero attestarsi attorno a 220.000 (222.000 la lettura precedente), mentre le vendite di abitazioni esistenti delle ore 16 dovrebbero calare leggermente a 5,57 milioni (5,60 m il mese scorso).