Investing.com – I futurea sul petrolio greggio hanno esteso oggi le forti perdite della sessione precedente, scendendo al massimo di una settimana; il dollaro si è rafforzato nel timore che la crisi del debito sovrano della zona euro stia peggiorando.
Sul New York Mercantile Exchange i futures del greggio con consegna nel mese di ottobre sono stati scambiati a 86,66 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in calo dell'1,41%.
Il contratto di greggio ottobre è in scadenza alla fine delle contrattazioni di martedì.
Nel frattempo, il contratto più attivamente scambiati per consegna novembre è stato scambiato a 86.90 dolalri al barile, in calo dell'1,45%. Precedentemente era sceso dell'1,65% a 86.72 al barile, il prezzo più basso dal 12 settembre.
Una riunione dei ministri delle finanze dell'Unione europea in Polonia durante il fine settimana non è riuscita a produrre un accordo su come risolvere le crisi del debito della regione.
A determinare l'impennata dei prezzi anche i timori su un possibile default del debito greco, in seguito al rinvio, da parte dei ministri UE, della decisione di rilasciare la nuova tranche di aiuti al paese fino al mese prossimo.
Il Wall Street Journal ha riportato che il primo ministro greco George Papandreou ha annullato una prevista visita negli Stati Uniti per colloqui interni, mentre i media greci hanno riferito che il governo della Grecia ha tenuto una riunione di gabinetto domenica per discutere sulle manovre per evitare il default.
Nel corso della giornata, i funzionari dell'UE e del Fondo monetario internazionale incontreranno il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos di Atene per discutere se il paese di qualificherà per la sua nuova tranche di aiuti.
La notizia ha spinto gli investitori a evitare attività più rischiose, come azioni e valute alto rendimento, e buttarsi invece sul biglietto verde.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,67% al massimo di tre giorni di 77,56.
I prezzi del petrolio tipicamente salgono quando la valuta statunitense sale e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Sull'ICE Futures Exchange, i future sul petrolio Brent con consegna a novembre hanno segnato -0,17% a 111.89 al barile, 24.99 dollari al barile sulla controparte statunitense.
Sul New York Mercantile Exchange i futures del greggio con consegna nel mese di ottobre sono stati scambiati a 86,66 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in calo dell'1,41%.
Il contratto di greggio ottobre è in scadenza alla fine delle contrattazioni di martedì.
Nel frattempo, il contratto più attivamente scambiati per consegna novembre è stato scambiato a 86.90 dolalri al barile, in calo dell'1,45%. Precedentemente era sceso dell'1,65% a 86.72 al barile, il prezzo più basso dal 12 settembre.
Una riunione dei ministri delle finanze dell'Unione europea in Polonia durante il fine settimana non è riuscita a produrre un accordo su come risolvere le crisi del debito della regione.
A determinare l'impennata dei prezzi anche i timori su un possibile default del debito greco, in seguito al rinvio, da parte dei ministri UE, della decisione di rilasciare la nuova tranche di aiuti al paese fino al mese prossimo.
Il Wall Street Journal ha riportato che il primo ministro greco George Papandreou ha annullato una prevista visita negli Stati Uniti per colloqui interni, mentre i media greci hanno riferito che il governo della Grecia ha tenuto una riunione di gabinetto domenica per discutere sulle manovre per evitare il default.
Nel corso della giornata, i funzionari dell'UE e del Fondo monetario internazionale incontreranno il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos di Atene per discutere se il paese di qualificherà per la sua nuova tranche di aiuti.
La notizia ha spinto gli investitori a evitare attività più rischiose, come azioni e valute alto rendimento, e buttarsi invece sul biglietto verde.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,67% al massimo di tre giorni di 77,56.
I prezzi del petrolio tipicamente salgono quando la valuta statunitense sale e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Sull'ICE Futures Exchange, i future sul petrolio Brent con consegna a novembre hanno segnato -0,17% a 111.89 al barile, 24.99 dollari al barile sulla controparte statunitense.