Investing.com – I futures del petrolio greggio sono in calo per la prima volta in sei giorni, ritirandosi dal massimo di due settimane in vista di un attesissimo voto in Slovacchia sull’ampliamento dei poteri del fondo di salvataggio della zona euro dopo, previsto nel corso della giornata.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 84,56 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, con un crollo dello 0,99%.
Precedentemente era sceso di ben l’1,4% al minimo giornaliero di 84,28 dollari al barile.
Gli investitori sono rimasti cauti in attesa di un voto da parte della Slovacchia per per ampliare i poteri del Fondo europeo per la stabilità finanziaria, il fondo di salvataggio della regione attualmente di 440 miliardi di euro.
Il paese è l'ultimo dei 17 membri del blocco a dover votare sull’EFSF, che necessità l’approvazione all’unanimità degli Stati della zona euro.
Il Partito della Libertà e della Solidarietà, guidato dal parlamentare Presidente Richard Sulik, ha dichiarato che il suo partito non sosterrà il rafforzamento dell’ EFSF se le sue condizioni non sono accettati dai partner della coalizione.
Il dollaro USA è stato superiore contro la maggior parte dei suoi interlocutori principali, la propensione al rischio si è indebolita in vista del voto.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,33% a 78,13.
I prezzi del petrolio tipicamente salgono quando la valuta statunitense si indebolisce e le materie prime espresse in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute.
Nel frattempo, ci sono stati degli acquisti speculativi in seguito all’aumento di ieri del 3% a 86,07 al barile, in salita dal 21 settembre.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a novembre sono scesi dell’ 1,01% a 105.57 al barile, 21,01 dollari al barile sulla controparte statunitense.
Le perdite Brent sono state limitate da uno sciopero dell’unione doganale del Kuwait che ha bloccato tutto il traffico di navi si uno dei 5 principali esportatori di petrolio al mondo.
Il Kuwait, paese membro dell’OPEC produce circa 2,4 milioni di barili di petrolio al giorno, pari a quasi al 7,7% della produzione complessiva di greggio dell'OPEC nel 2010.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 84,56 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, con un crollo dello 0,99%.
Precedentemente era sceso di ben l’1,4% al minimo giornaliero di 84,28 dollari al barile.
Gli investitori sono rimasti cauti in attesa di un voto da parte della Slovacchia per per ampliare i poteri del Fondo europeo per la stabilità finanziaria, il fondo di salvataggio della regione attualmente di 440 miliardi di euro.
Il paese è l'ultimo dei 17 membri del blocco a dover votare sull’EFSF, che necessità l’approvazione all’unanimità degli Stati della zona euro.
Il Partito della Libertà e della Solidarietà, guidato dal parlamentare Presidente Richard Sulik, ha dichiarato che il suo partito non sosterrà il rafforzamento dell’ EFSF se le sue condizioni non sono accettati dai partner della coalizione.
Il dollaro USA è stato superiore contro la maggior parte dei suoi interlocutori principali, la propensione al rischio si è indebolita in vista del voto.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,33% a 78,13.
I prezzi del petrolio tipicamente salgono quando la valuta statunitense si indebolisce e le materie prime espresse in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute.
Nel frattempo, ci sono stati degli acquisti speculativi in seguito all’aumento di ieri del 3% a 86,07 al barile, in salita dal 21 settembre.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a novembre sono scesi dell’ 1,01% a 105.57 al barile, 21,01 dollari al barile sulla controparte statunitense.
Le perdite Brent sono state limitate da uno sciopero dell’unione doganale del Kuwait che ha bloccato tutto il traffico di navi si uno dei 5 principali esportatori di petrolio al mondo.
Il Kuwait, paese membro dell’OPEC produce circa 2,4 milioni di barili di petrolio al giorno, pari a quasi al 7,7% della produzione complessiva di greggio dell'OPEC nel 2010.