Investing.com – I futures sul petrolio greggio sono aumentati oggi, salendo al massimo di tre giorni dopo che i dati ufficiali hanno mostrato che le forniture di petrolio degli Stati Uniti sono diminuiti più da dicembre della scorsa settimana, allentando le preoccupazioni per un rallentamento della domanda da parte del consumatore mondiale di petrolio.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 83,78 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in aumento del 2,6%.
Precedentemente si è registrato un aumento del 3,25% che equivale a 84,43 dollari al barile, il prezzo più alto dall’8 agosto.
La US Energy Information Administration ha dichiarato ieri che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono scese del 5,2 milioni di barili la scorsa settimana, disattendendo le aspettative per un aumento di 1,5 milioni barile.
Si è trattato del più grande declino dalla settimana terminata il 17 dicembre, ed ha allentato le preoccupazioni per un rallentamento della domanda statunitense.
Il totale delle scorte di greggio degli Stati Uniti si attesta a 349,8 milioni di barili dalla settimana scorsa, rimanendo leggermente al di sopra del limite superiore della media di questo periodo dell'anno.
Il totale delle scorte di benzina è diminuito di 1,6 milioni di barili, dopo essere salito di 1,7 milioni di barili rispetto alla settimana precedente contrariamente alle aspettative di un aumento di 0,9 milioni barile.
I Trader di energia hanno osservato attentamente le scorte di benzina nelle ultime settimane per misurare la forza della domanda durante il periodo di picco della domanda di benzina negli USA.
La debolezza del dollaro ha contribuito alla forza del petrolio. L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è sceso dello 0,33% scambiato a 74,61.
I prezzi del petrolio solitamente salgono quando la valuta statunitense si indebolisce e le materie prime espresse in dollari diventano più economiche per i titolari di altre valute.
L’ ICE Futures Exchange ha scambiato i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre a 107,11 dollari al barile, in salita dell’1,6% e 23,33 dollari sulla controparte statunitense.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 83,78 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in aumento del 2,6%.
Precedentemente si è registrato un aumento del 3,25% che equivale a 84,43 dollari al barile, il prezzo più alto dall’8 agosto.
La US Energy Information Administration ha dichiarato ieri che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono scese del 5,2 milioni di barili la scorsa settimana, disattendendo le aspettative per un aumento di 1,5 milioni barile.
Si è trattato del più grande declino dalla settimana terminata il 17 dicembre, ed ha allentato le preoccupazioni per un rallentamento della domanda statunitense.
Il totale delle scorte di greggio degli Stati Uniti si attesta a 349,8 milioni di barili dalla settimana scorsa, rimanendo leggermente al di sopra del limite superiore della media di questo periodo dell'anno.
Il totale delle scorte di benzina è diminuito di 1,6 milioni di barili, dopo essere salito di 1,7 milioni di barili rispetto alla settimana precedente contrariamente alle aspettative di un aumento di 0,9 milioni barile.
I Trader di energia hanno osservato attentamente le scorte di benzina nelle ultime settimane per misurare la forza della domanda durante il periodo di picco della domanda di benzina negli USA.
La debolezza del dollaro ha contribuito alla forza del petrolio. L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è sceso dello 0,33% scambiato a 74,61.
I prezzi del petrolio solitamente salgono quando la valuta statunitense si indebolisce e le materie prime espresse in dollari diventano più economiche per i titolari di altre valute.
L’ ICE Futures Exchange ha scambiato i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre a 107,11 dollari al barile, in salita dell’1,6% e 23,33 dollari sulla controparte statunitense.