Investing.com – I futures sul petrolio greggio sono in calo per il terzo consecutivo oggi, scendendo ad un minimo di otto settimane basso per i timori su un possibile default del debito sovrano della Grecia e un dollaro statunitense più forte che ha ridotto l'appeal delle materie prime.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 76,47 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in calo dell’1,46%.
Precedentemente il presso era sceso dell’1,8% a 75,95 dollari al barile, il minimo dal 9 agosto.
Il sentimento del mercato è rimasto al ribasso, dopo che i ministri delle finanze della zona euro hanno ritardato l'approvazione della nuova tranche di fondi di salvataggio per il debito carico di Grecia fino al 17 ottobre.
Secondo le dichiarazioni, la Grecia ha bisogno dell'ultimo round di aiuti per evitare di esaurire le risorse entro la metà di ottobre.
La notizia ha spinto gli investitori a evitare attività più rischiose, come azioni e commodities e a buttarsi sui tradizionali beni rifugio come il dollaro statunitense.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,12% a 80,20, vicino ad un massimo di nove mesi.
I traders delle materie prime dedicheranno particolare attenzione ad una riunione dei ministri delle finanze del blocco della moneta unica, prevista nel corso della giornata per discutere la realizzazione di una misura permanente di salvataggio nella zona euro.
Sempre oggi, il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke riferirà sulle prospettive economiche degli Stati Uniti e sulle recenti azioni di politica monetaria davanti al comitato economico a Washington.
Sull’ ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a novembre hanno perso lo 0,68%, al minimo di otto settimane di 101,02 dollari al barile, in salita di 24,55 dollari al barile sulla controparte statunitense.
Il gruppo bancario di Wall Street Goldman Sachs ha tagliato le sue previsioni Brent per il resto dell'anno a 112,50 al barile, in calo da una stima precedente di 120, a causa di un aumento delle forniture e le prospettive di una minore domanda globale di petrolio.
Il prezzo del Brent è andato ulteriormente sotto pressione dopo che Nuri Berruien, vertice del Libya’s National Oil Corporation, ha dichiarato che il paese intende aumentare la produzione di petrolio di 700.000 barili al giorno rispetto ai livelli attuali di 300.000 barili al giorno entro la fine dell'anno.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 76,47 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in calo dell’1,46%.
Precedentemente il presso era sceso dell’1,8% a 75,95 dollari al barile, il minimo dal 9 agosto.
Il sentimento del mercato è rimasto al ribasso, dopo che i ministri delle finanze della zona euro hanno ritardato l'approvazione della nuova tranche di fondi di salvataggio per il debito carico di Grecia fino al 17 ottobre.
Secondo le dichiarazioni, la Grecia ha bisogno dell'ultimo round di aiuti per evitare di esaurire le risorse entro la metà di ottobre.
La notizia ha spinto gli investitori a evitare attività più rischiose, come azioni e commodities e a buttarsi sui tradizionali beni rifugio come il dollaro statunitense.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,12% a 80,20, vicino ad un massimo di nove mesi.
I traders delle materie prime dedicheranno particolare attenzione ad una riunione dei ministri delle finanze del blocco della moneta unica, prevista nel corso della giornata per discutere la realizzazione di una misura permanente di salvataggio nella zona euro.
Sempre oggi, il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke riferirà sulle prospettive economiche degli Stati Uniti e sulle recenti azioni di politica monetaria davanti al comitato economico a Washington.
Sull’ ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a novembre hanno perso lo 0,68%, al minimo di otto settimane di 101,02 dollari al barile, in salita di 24,55 dollari al barile sulla controparte statunitense.
Il gruppo bancario di Wall Street Goldman Sachs ha tagliato le sue previsioni Brent per il resto dell'anno a 112,50 al barile, in calo da una stima precedente di 120, a causa di un aumento delle forniture e le prospettive di una minore domanda globale di petrolio.
Il prezzo del Brent è andato ulteriormente sotto pressione dopo che Nuri Berruien, vertice del Libya’s National Oil Corporation, ha dichiarato che il paese intende aumentare la produzione di petrolio di 700.000 barili al giorno rispetto ai livelli attuali di 300.000 barili al giorno entro la fine dell'anno.