Di Peter Nurse
Investing.com – I prezzi del petrolio sono in calo questo giovedì con i dialoghi sul nucleare con l’Iran che sembrano andare nella giusta direzione; tuttavia, le perdite sono state limitate dalle tensioni sul confine ucraino.
Alle 15:20 CET i future del greggio USA sono scesi del 2,6% a 91,22 dollari al barile, mentre il Brent è in calo del 2,6% a 92,38.
I Future della benzina RBOB era in calo del 2,7% a 2,6059 dollari al gallone.
I delegati dalla Francia hanno dichiarato questo mercoledì che una decisione riguardante l’accordo nucleare che limita la capacità nucleare di Teheran sarebbe vicina, un sentimento condiviso dagli USA. Il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price ha dichiarato che gli USA sono “alle battute finali” dei dialoghi indiretti con l’Iran.
Un eventuale accordo potrebbe permettere al paese del Golfo Persico di riprendere a esportare petrolio sul mercato mondiale grazie alla cancellazione delle sanzioni USA.
Detto ciò, le tensioni nell’Europa dell’Est su una possibile invasione dell’Ucraina dalla Russia continuano a supportare il mercato, vista la possibilità di un’interruzione delle forniture verso l’Europa occidentale. Ciò vuol dire che i paesi dovranno cercare fonti diverse per le loro esigenze energetiche.
Sono emersi dei dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni russe su un ritiro delle truppe vicine al confine con l’Ucraina; gli USA hanno definito le dichiarazioni “false”, aggiungendo che la Russia sta aumentando il numero dei soldati.
Inoltre, i ribelli filorussi nell’Ucraina orientale hanno accusato le forze del governo di aver sparato colpi di mortaio sul loro territorio. L’esercito ucraino ha respinto le accuse, dichiarando che gli spari sono giunti dall’altra parte del confine.
Questo tipo di incidenti è diventato parecchio comune negli otto anni di questo conflitto, ma questo è il tipo di evento che l’occidente teme possa essere usato da Mosca come pretesto per invadere il paese.