LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono poco mossi sulle attese di un calo delle scorte di greggio e benzina negli Stati Uniti, benché i guadagni siano stati limitati dalla ripresa dell'estrazione del greggio nel Golfo del Messico con l'affievolirsi della minaccia dell'uragano Beryl e dalla debolezza della domanda cinese.
Alle 12,35 i futures del Brent sono fermi a 84,58 dollari al barile, dopo essere scesi dell'1,3% nella seduta di ieri.
Il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) rimane a 81,45 dollari al barile, dopo il calo dell'1,1% di ieri.
Le scorte di greggio e benzina negli Stati Uniti sono calate rispettivamente di 1,923 milioni di barili e di 2,954 milioni di barili, secondo fonti di mercato che citano i dati dell'American Petroleum Institute (Api) di ieri. [API/S]
I dati ufficiali della U.S. Energy Information Administration saranno pubblicati oggi alle 16,30. [EIA/S]
Le compagnie petrolifere e del gas hanno riavviato alcune attività in Texas. Alcuni porti hanno riaperto e la maggior parte dei produttori e degli impianti stanno aumentando la produzione, anche se alcune strutture hanno subito danni e l'energia elettrica non è stata ancora completamente ripristinata.
Anche i timori per la domanda in Cina hanno pesato sui prezzi: i prezzi al consumo nella seconda economia mondiale sono cresciuti per il quinto mese di fila a giugno, rimanendo però al di sotto delle aspettative, mentre continua la deflazione dei prezzi alla produzione.
Nel frattempo, i commenti del presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell hanno suggerito che l'ipotesi di un taglio dei tassi di interesse stia diventando più concreta.
La riduzione dei tassi di interesse dovrebbe stimolare la crescita economica e, di conseguenza, il consumo di petrolio.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)