LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in ribasso per il terzo giorno consecutivo a causa dell'incertezza sull'offerta, dopo il fallimento di questa settimana dei colloqui tra i principali produttori che potrebbe causare la fine dell'attuale accordo sull'output.
Alle 10,55 circa, i futures sul Brent scambiano in ribasso dell’1,27%, o di 93 centesimi , a 72,5 dollari al barile, mentre il greggio Usa perde l’1,55%, o 1,12 dollari , a 71,08 dollari al barile. Entrambi i contratti sono al livello minimo di quasi tre settimane.
Tuttavia, lo spread a sei mesi è ancora in backwardation, con il prezzo del primo mese più alto rispetto a quelli successivi.
"Ciò suggerisce che non è prevista alcuna inondazione immediata del mercato", hanno affermato gli analisti di Pvm in una nota.
I prezzi del Brent sono scesi di circa 5 dollari al barile, o del 6,4%, dalla chiusura di lunedì dopo che i colloqui tra l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati, inclusa la Russia, gruppo noto come Opec+, sono andati in fumo.
L'Arabia Saudita ha respinto le richieste degli Emirati Arabi Uniti di aumentare la propria produzione in base all'accordo sui tagli delle forniture del gruppo che ha limitato l'offerta per più di un anno.
Il gruppo sta mantenendo tagli alla produzione per quasi 6 milioni di barili al giorno (bpd) e avrebbe dovuto aumentare l'offerta, ma tre giorni di incontri non sono riusciti a risolvere le divergenze tra i funzionari sauditi ed emiratini.
La Russia sta cercando di mediare tra l'Arabia Saudita e gli Emirati per aiutare a raggiungere un accordo per aumentare la produzione di petrolio, hanno detto ieri tre fonti Opec+.
(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)