Investing.com – I futures del petrolio sono sotto pressione pe ri secondo giorno consecutivo, nelle crescenti speculazioni che le nazioni occidentali stiano considerando di rilasciare riserve strategiche di petrolio, mentre pesano le forniture USA ed il calo dei timori epr un’interruzione delle esportazioni iraniane.
Nel corso della mattinata europea, sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a maggio sono stati scambiati a 106,38 dollari al barile, in calo dello 0,89%.
Precedentemente il prezzo era sceso dello 0,95% al minimo di due giorni di 106,34 dollari al barile.
I prezzi del greggio hanno esteso le perdite della sessione precedente dopo che il quotidiano francese Le Monde ha affermato che il presidente francese Nicolas Sarkozy rilascerà le scorte petrolifere di emergenza.
La notizia ha rivelato che Francia, USA e Regno Unito sarebbero in contatto con per eventualmente rilasciare riserve petrolifere per controllare l’aumento dei prezzi.
I prezzi del petrolio sono andati sotto pressione martedì dopo le voci di mercato che un collaboratore dell’Energy Department degli Stati Uniti ha dichiarato che il paese stava prendendo in considerazione il rilascio di riserve strategiche di petrolio.
Anche nella scorsa settimana la notizia è emersa la che la Francia e altre nazioni industrializzate stessero prendendo in considerazione un rilascio di scorte strategiche.
Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha discusso del rilascio di forniture di petrolio di emergenza con il primo ministro britannico David Cameron, il 14 marzo, ma i leaders non hanno raggiunto un accordo.
Sebbene la notizia sia stata smentita dai funzionari statunitensi, ha aggiunto una nuova dimensione ai recenti aumenti dei prezzi, mettendo gli investitori di guardia verso ogni intervento del governo.
Intanto, il ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi ha dichiarato stamane che i nuovi dialoghi sul nucleare tra l’Iran e sei potenze mondiali - soprannominati i negoziatori nucleari del gruppo dei P5+1 – riprenderanno il 13 aprile.
Le sei potenze mondiali sono Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Russia e Cina. Un luogo per i colloqui sarà stabilito nei prossimi giorni.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dichiarato domenica che c'è ancora tempo per risolvere la disputa sull’Iran diplomaticamente, ma che lo spazio si sta chiudendo.
I traders del petrolio attendono il report settimanale della US Energy Information Administration sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore di petrolio mondiale.
Si prevede che il rapporto dimostrerà che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono aumentate di 2,5 milioni di barili la scorsa settimana, mentre per le scorte di benzina è stato previsto un calo di 1,7milioni di barili.
Dopo la chiusura dei mercati di ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte greggio USA sono aumentate di 3,6 milioni di barili la scorsa settimana, al di sopra della aspettative di un aumento di 2,8 milioni di barili.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a maggio sono stati scambiati a 124,25 dollari al barile, su dell’ 1,03%, 17,87 dollari al barile in più rispetto alla controparte statunitense.
Nel corso della mattinata europea, sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a maggio sono stati scambiati a 106,38 dollari al barile, in calo dello 0,89%.
Precedentemente il prezzo era sceso dello 0,95% al minimo di due giorni di 106,34 dollari al barile.
I prezzi del greggio hanno esteso le perdite della sessione precedente dopo che il quotidiano francese Le Monde ha affermato che il presidente francese Nicolas Sarkozy rilascerà le scorte petrolifere di emergenza.
La notizia ha rivelato che Francia, USA e Regno Unito sarebbero in contatto con per eventualmente rilasciare riserve petrolifere per controllare l’aumento dei prezzi.
I prezzi del petrolio sono andati sotto pressione martedì dopo le voci di mercato che un collaboratore dell’Energy Department degli Stati Uniti ha dichiarato che il paese stava prendendo in considerazione il rilascio di riserve strategiche di petrolio.
Anche nella scorsa settimana la notizia è emersa la che la Francia e altre nazioni industrializzate stessero prendendo in considerazione un rilascio di scorte strategiche.
Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha discusso del rilascio di forniture di petrolio di emergenza con il primo ministro britannico David Cameron, il 14 marzo, ma i leaders non hanno raggiunto un accordo.
Sebbene la notizia sia stata smentita dai funzionari statunitensi, ha aggiunto una nuova dimensione ai recenti aumenti dei prezzi, mettendo gli investitori di guardia verso ogni intervento del governo.
Intanto, il ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi ha dichiarato stamane che i nuovi dialoghi sul nucleare tra l’Iran e sei potenze mondiali - soprannominati i negoziatori nucleari del gruppo dei P5+1 – riprenderanno il 13 aprile.
Le sei potenze mondiali sono Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Russia e Cina. Un luogo per i colloqui sarà stabilito nei prossimi giorni.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dichiarato domenica che c'è ancora tempo per risolvere la disputa sull’Iran diplomaticamente, ma che lo spazio si sta chiudendo.
I traders del petrolio attendono il report settimanale della US Energy Information Administration sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore di petrolio mondiale.
Si prevede che il rapporto dimostrerà che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono aumentate di 2,5 milioni di barili la scorsa settimana, mentre per le scorte di benzina è stato previsto un calo di 1,7milioni di barili.
Dopo la chiusura dei mercati di ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte greggio USA sono aumentate di 3,6 milioni di barili la scorsa settimana, al di sopra della aspettative di un aumento di 2,8 milioni di barili.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a maggio sono stati scambiati a 124,25 dollari al barile, su dell’ 1,03%, 17,87 dollari al barile in più rispetto alla controparte statunitense.