Secondo i dati di JPMorgan, gli speculatori sui futures dell'oro hanno mantenuto le posizioni nette lunghe rispetto agli interessi aperti ai livelli più alti dal 2020, un modello stabilito a metà marzo e che persiste con poche variazioni.
Gli indicatori di momentum per i futures sull'oro hanno raggiunto livelli estremi l'8 marzo, l'11 marzo, di nuovo a metà aprile e più recentemente il 20 maggio.
Questi picchi di momentum sono stati seguiti da ritracciamenti, il che suggerisce che i momentum trader potrebbero essere impegnati in attività di mean-reversion o di profit-taking dopo questi picchi.
L'aumento significativo delle posizioni nette lunghe è iniziato all'inizio di marzo, con segnali di momentum che indicavano un forte aumento. Questo aumento dell'interesse speculativo nei futures sull'oro è stato osservato per la prima volta raggiungendo un picco l'8 marzo, seguito da un altro punto massimo l'11 marzo.
Il modello di elevato posizionamento speculativo è proseguito da allora, indicando un interesse sostenuto per il mercato dell'oro da parte degli operatori.
Il rapporto rileva inoltre che i segnali di momentum, che tracciano la velocità e la variazione dei movimenti di prezzo, hanno nuovamente segnalato livelli estremi a metà aprile.
Tali segnali sono tipicamente utilizzati dai trader per valutare se un asset è ipercomprato o ipervenduto e possono indicare potenziali inversioni di tendenza del mercato.
Il caso più recente di questi livelli estremi di momentum è stato registrato il 20 maggio. Ogni volta che si è verificato un aumento del momentum, il mercato ha subito una flessione, il che corrisponde al comportamento dei trader che hanno preso profitto o ribilanciato le loro posizioni in risposta ai rapidi movimenti del mercato.
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