MOSCA (Reuters) - Mosca taglierà la produzione di greggio di 500.000 barili al giorno, pari a circa il 5% della propria produzione totale, nel mese di marzo, ha annunciato il vice primo ministro russo Alexander Novak, dopo che gli Stati occidentali hanno imposto dei tetti ai prezzi del petrolio e dei prodotti raffinati russi.
La notizia del taglio della produzione da parte della Russia, il secondo produttore al mondo dopo l'Arabia Saudita, ha fatto salire il prezzo del Brent, che alle 13,45 guadagna il 2,15% a 86,32 dollari al barile. [O/R]
"Ad oggi, stiamo vendendo tutto il petrolio estratto, tuttavia, come detto in precedenza, non venderemo petrolio a coloro che direttamente o indirettamente aderiscono ai principi del 'price cap'", ha detto Novak in un comunicato.
"A questo proposito, la Russia ridurrà volontariamente la produzione di 500.000 barili al giorno a marzo. Questo contribuirà al ripristino delle relazioni di mercato".
Il Cremlino ha anche specificato di aver avuto colloqui con alcuni membri dell'Opec+ in merito alla decisione di tagliare la produzione.
Ma, ha aggiunto Novak, la Russia non ha tenuto consultazioni formali in quanto i tagli alla produzione sono volontari.
Due delegati dell'Opec+ hanno detto a Reuters che il gruppo non ha programma alcuna azione dopo l'annuncio dei tagli da parte della Russia.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)