Più ricavi possono garantire altri rialzi per Microsoft (NASDAQ:MSFT), Google (NASDAQ:GOOGL) e Apple (NASDAQ:AAPL). Ma i titoli growth sono esposti al rischio di una forte ‘underperfomance’ in caso di compressione dei margini e dei flussi di cassa
A diversi osservatori sono tornate in mente le famose parole (“Irrational Exuberance”) pronunciate alla fine del ’96 dall’allora presidente della Fed Alan Greenspan che metteva in guardia dalla crescita esuberante di Wall Street. Dopo quelle parole, l’indice Nasdaq proseguì l’ascesa fino allo scoppio della bolla di Internet a marzo 2000. Dal momento del discorso di Greenspan fino a marzo 2000 – picco degli indici azionari – l’indice tecnologico è salito di 5,53 volte in poco più di 3 anni, cioè del 69,2% all’anno. Il rally attuale dei titoli delle società cosiddette ‘Growth Stocks’, quelle cioè in grado di aumentare i ricavi indipendentemente dal contesto economico, ricorda quella formidabile ascesa.
MISCOSOFT, APPLE, GOOGLE, FACEBOOK E NETFLIX
A questo proposito gli esperti di Zest si sono chiesti se sia possibile tracciare dei parallelismi con gli anni ’90. Titoli come Microsoft, Apple, Google, Facebook (NASDAQ:FB) e Netflix (NASDAQ:NFLX) sono stati i veri mattatori in questi ultimi tre anni: Microsoft, in particolare, ha registrato un rialzo del 240%, quasi il 46% all’anno. L’analisi di Zest è caduta proprio su Microsoft grazie anche alla ampia disponibilità di dati finanziari sul titolo...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge