FRANCOFORTE (Reuters) - Alcuni membri della Bce ritengono che le previsioni economiche della Banca centrale siano troppo ottimistiche, considerati il persistere della debolezza della crescita dell'economia cinese e le tensioni commerciali. Lo riferiscono quattro fonti a conoscenza della questione.
Una "significativa minoranza" dei membri ha espresso, durante la riunione della scorsa settimana, dubbi che la ripresa della crescita prevista per la seconda parte dell'anno avrà effettivamente luogo, e alcuni hanno addirittura espresso dubbi sui modelli utilizzati dalla Bce per le previsioni, che hanno una lunga storia di revisioni al ribasso, riferiscono le fonti.
Considerato che la Bce utilizza queste proiezioni come input per valutare le decisioni di politica monetaria, ulteriori tagli alle stime di crescita e inflazione aumenterebbero le probabilità che il primo innalzamento dei tassi d'interesse successivo alla crisi -- al momento previsto per l'anno prossimo -- sia ulteriormente rinviato.
La Bce non ha commentato.
La Banca centrale ha finora continuato ad affermare che molti dei fattori che stanno limitando la crescita sono temporanei e che l'economia riprenderà slancio nella seconda metà dell'anno.
Il presidente Mario Draghi ha affermato nel weekend che ci sono segnali che questi elementi stanno venenedo meno, anche se l'incertezza politica continua a gettare una lunga ombra sulla ripresa.
Tuttavia, alcuni dei suoi colleghi del Consiglio governativo non sembrano essere altrettanto fiduciosi e hanno osservato che gli ostacoli sono tutt'altro che temporanei, motivo per cui non ci sarebbe ragione di prevedere una ripresa significativa, spiegano le fonti.
Alcuni fattori permanenti potrebbero includere, secondo alcuni governatori, il cambiamento delle abitudini di consumo, l'allontanamento dalla tecnologia Diesel e la debolezza della domanda cinese, riferiscono le fonti.
Un altro aspetto che sembra aver acquisito carattere permanente è la debolezza della crescita economica globale, secondo i membri del board: le guerre commerciali appaiono essere diventate la norma, e, anche se sembra che la crescita cinese si stia stabilizzando, la domanda di Pechino difficilmente aumenterà.
Alcuni governatori hanno addirittura osservato che i modelli di previsione Bce potrebbero aver bisogno di essere rivisti, considerato che le proiezioni continuano a essere troppo ottimistiche e devono essere riviste al ribasso, spiegano le fonti.
In particolare, secondo i membri del board, sarebbero avvantaggiate le banche, che beneficiano delle previsioni al rialzo per l'inflazione e per la crescita.
Secondo le fonti, Mario Draghi sarebbe disposto a discutere le preoccupazioni, ma avrebbe mostrato poco interesse ad approfondire la metodologia delle previsioni a un mese dalla scadenza del suo mandato.
(Balazs Koranyi)